Elefante (@Shutterstock)
Accade in Thailandia la triste vicenda che vede la morte di un giovane “mahout“, colui che conduce l’elefante. Il ragazzo è stato letteralmente diviso in due dal grosso animale che stava conducendo. Solo altri allevatori sono riusciti a fermare la furia dell’animale grazie a un dardo sedativo. Tuttavia, restano ancora dubbi sulla motivazione che ha portato l’elefante ad agire in questo modo. Ecco alcune ipotesi.
Era una giornata di lavoro come un’altra per Supachai Wongfaed, giovane conduttore di elefanti dell’età di 32 anni. Non poteva sapere in alcun modo che il suo fidato compagno di lavoro lo avrebbe aggredito da un momento all’altro. La vicenda è accaduta la scorsa settimana ed è stata ripresa da vari quotidiani locali ed internazionali tra cui anche l’Independent.
Quel giorno Wongfaed e il suo fidato elefante, Pom Pam, avevano avuto una dura giornata di lavoro sotto il caldo torrido thailandese. Il loro compito era quello di trasportare legname nella piantagione di alberi di gomma di Phang Nga nel sud della Thailandia. Ad un certo punto, però, pare che l’animale si sia infuriato con il suo padrone infilzandolo più volte con le lunghe zanne, per poi strappare il corpo a metà con l’aiuto della proboscide.
Solo dopo il disastroso incidente altri ufficiali del bestiame si sono precipitati sul luogo per sparare un dardo sedativo all’animale. In questo modo i soccorritori hanno potuto recuperare il corpo del ragazzo e bloccare l’elefante impazzito.
Come riportato dall’Independent, dai rapporti della polizia locale sull’indagine si possono leggere alcune ipotesi che motivano il comportamento dell’elefante. Principalmente la causa ufficiale riportata è il caldo torrido di quella giornata che, unito alla fatica del lavoro, può aver scatenato l’ira dell’animale.
Elefanti (@Shutterstock)
Ciononostante, Niki Rust, specializzato in conflitti umani e naturali, ha detto a Newsweek che di norma il caldo non dovrebbe influenzare il comportamento degli elefanti. Questi, solitamente, sono animali gentili con gli esseri umani; tuttavia, come altri animali, aggredisce se si sente minacciato. L’eccessivo sfruttamento, quindi, potrebbe aver reso irascibile l’elefante, che ha risposto alla minaccia. Già il mese scorso è accaduto un fatto simile a questo e tutto ciò dovrebbe far riflettere sul modo in cui gli elefanti vengono trattati nelle piantagioni thailandesi.
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