Un innovativo metodo di produzione della birra promette di facilitare l’intero processo produttivo. Pare infatti che prossimamente, in base ai nostri gusti, un’intelligenza artificiale produrrà il tipo di birra che fa per noi, semplificando, forse, la vita ai mastri birrai.
La birra è la tipica bevanda ottenuta dalla fermentazione del mosto a base di malto d’orzo e aromatizzata con il luppolo. È una delle più antiche bevande alcoliche di cui si ha notizia, prodotta tramite un complesso meccanismo che utilizza la fermentazione alcolica degli zuccheri derivanti dall’amido (tra cui il malto d’orzo).
Nel processo di fermentazione si utilizzano spesso ingredienti, metodi produttivi e tradizioni differenti. Al posto dell’orzo possono essere usati infatti frumento, mais o riso e, in misura minore, avena, farro e segale. Il tipo di lievito e il metodo di produzione, invece, vengono usati per classificare le stesse in ale, lager o birre a fermentazione spontanea. Il processo produttivo della birra viene chiamato “birrificazione” e richiede numerose fasi di lavorazione, ma in futuro questo complesso meccanismo potrebbe essere semplificato grazie alla tecnologia.
Se sei alla ricerca della birra che fa per te l’intelligenza artificiale potrebbe diventare la tua alleata più preziosa; quest’ultima, infatti, potrebbe semplificare la tua ricerca evitando, così, l’arduo compito di assaggiare le innumerevoli birre presenti sul mercato. Due ricercatori, Mohammad Majid al-Rifaie, dell’University of Greenwich, e Marc Cavazza, dell’Istituto nazionale di informatica di Tokyo, hanno sperimentato un nuovo sistema di produzione della birra basato sull’intelligenza artificiale.
In base a questa ricerca, pubblicata su National Library of Medicine, l’IA permette di creare nuove ricette per la birra basandosi semplicemente sul risultato che si vuole ottenere; basta, infatti, fornirle le caratteristiche desiderate e gli ingredienti a disposizione per dare inizio alla magia. L’intelligenza artificiale quindi, grazie alle informazioni inserite, tra cui percentuale di alcol, colore e amarezza, produce una serie di ricette e contemporaneamente valuta quella più simile alle nostre richieste, fornendoci così la birra dei nostri sogni. L’innovativo metodo dei due scienziati promette anche di aiutare le birrerie a creare nuove ricette. Così facendo facilita il complesso meccanismo che sta alla base del metodo produttivo della birra. A questo punto è lecito porsi una domanda, i mastri birrai approveranno il nuovo metodo? E finalmente sarà più semplice trovare la birra “perfetta” per noi?
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