Sport

Superlega, ecco il nuovo progetto: meritocrazia e più partecipanti

Madrid, 18 aprile 2021. Florentino Perez, presidente del Real Madrid, annuncia la nascita di una nuova competizione europea, la Superlega, a cui partecipano i più grandi club europei. L’obiettivo è quello di formare un torneo a numero chiuso che vada a sostituire la Champions League e i cui introiti vadano direttamente nelle casse dei partecipanti. In Italia aderiscono la Juventus, l’Inter ed il Milan.

Quella volta il progetto è stato stroncato sul nascere, soprattutto grazie alle proteste dei tifosi che hanno contestato fortemente le società aderenti alla Superlega. Molti club hanno fatto dietrofront, e alla fine sono rimasti solo il Real Madrid, la Juve e il Barcellona. Ma non è finita qui, perché la battaglia legale è continuata fino ad oggi, a suon di ricorsi e sentenze. E sembra che il calcio possa essere arrivato ad un punto di svolta.

 

Florentino Perez (Shutter Stock)

La sentenza del tribunale di Madrid a favore della Superlega

Il 31 gennaio 2023, nella sede della Corte d’Appello provinciale di Madrid, i giudici si sono pronunciati circa il tema della Superlega e le pretese della UEFA di avere il diritto di controllo assoluto sul calcio europeo. Il Tribunale ha rigettato questa tesi, indicando che la UEFA non è depositaria dei valori di questo sport nel nostro continente, e che la Superlega rappresenta una forma di concorrenza legittima.

Non è finita qui: la Corte d’Appello ha anche proibito alla UEFA e alle Federazioni nazionali di ostacolare in qualsiasi modo la formazione della Superlega. Questo perché la FIFA e la UEFA si trovano in una posizione di potere quasi assoluto sul calcio europeo, e soprattutto manca un organo di controllo del loro operato, specie in tema di distribuzione degli utili. La Superlega è tornata ancora alla carica, forte di questa sentenza e di un rinnovato progetto organizzativo.

La Superlega 2.0: formula e partecipanti

Il comitato di formazione della Superlega, chiamato A22 Sports, ha lavorato in silenzio dopo quel 18 aprile 2021, cercando di tracciare le linee guida di una formula più aperta e meritocratica. E alla fine sembrano esserci riusciti: Bernd Reichart, amministratore delegato di A22, ha annunciato sui social network la nuova Superlega, basata su 10 principi chiave.

L’idea è quella di una competizione aperta ad un massimo di 80 club, senza membri permanenti e con un sistema di retrocessioni e promozioni. La qualificazione si guadagnerebbe nei rispettivi campionati nazionali, come avviene ora per le coppe UEFA. Uno degli obiettivi della Superlega è quello di favorire anche il progresso dei singoli sistemi calcistici europei, attraverso l’uso di proventi e risorse della nuova competizione.

Nello specifico, dovrebbero essere stanziati circa 400 milioni di euro all’anno per le squadre non qualificate, più del doppio di quanto fornito attualmente dalla UEFA. Con questa manovra, la Superlega dovrebbe aiutare sensibilmente lo sviluppo dei movimenti calcistici nazionali.

Ai club partecipanti sarebbero garantite almeno 14 gare, favorendo così un introito economico importante per tutti. Allo stesso tempo entrerebbero in vigore nuovi principi finanziari e nuove norme volte a stabilizzare la situazione precaria di molte società. Inoltre verrebbe posto un limite alle iniezioni di capitale, che sarebbero sostituite dai guadagni prodotti dagli stessi club.

Gli ultimi punti del piano di A22 Sports riguardano più che altro dei valori, degli obiettivi più astratti: il rispetto della salute dei giocatori, quello dei valori europei e lo sviluppo del calcio femminile. La Superlega ambisce a diventare la miglior c0mpetizione del mondo e a fornire a tutti i tifosi un’esperienza unica nel suo genere.

I nuovi orizzonti

Il progetto, forte anche della sentenza della Corte d’Appello di Madrid, potrebbe iniziare a prendere forma. Reichart ha comunicato che la stragrande maggioranza degli oltre 50 club interpellati si è detta favorevole alla Superlega. L’operato della UEFA è ormai insostenibile per tante società e il gap con i top club si sta allargando sempre di più.

Il punto di svolta dovrebbe essere verso la fine dell’anno, quando la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si pronuncerà sul tema del monopolio UEFA. Una sentenza favorevole potrebbe portare alla presentazione ufficiale del nuovo progetto, che a quel punto sarebbe libero di essere approvato. La rivoluzione del calcio europeo è alle porte?

 

Aleksander Čeferin (Shutter Stock)

 

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Alessandro Colepio

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