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Supercoppa: un flop fra stadi vuoti, tifosi finti e locandine sbagliate

di Alessandro Colepio

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Da che mondo è mondo, quando una specialità italiana viene esportata all’estero c’è il 99% di possibilità che si trasformi in qualcosa di assolutamente diverso da ciò che era originariamente. È stato così per la pasta, la pizza, ed è così anche per la Supercoppa, che da qualche anno ormai si disputa in Arabia Saudita.

Quest’anno è stato introdotto il nuovo format a quattro squadre: Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina sono volate in Medio Oriente per prendere parte al breve torneo, fatto di due semifinali e poi la finale fra le vincitrici. Il teatro della manifestazione è l’Al-Awwal Stadium di Riyad, capienza di 25mila posti, che ospita le gare interne dell’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo.

La scelta di accettare l’offerta dei sauditi e portare lì la nostra Supercoppa, per ora, non sta decisamente ripagando i vertici della FIGC. I social sono infatti pieni di immagini e video che testimoniano quanto poco interesse abbia riscosso questo evento presso gli appassionati di calcio locali.

 

FIGC (@Shutterstock)

Qualcuno salvi la Supercoppa

Partiamo subito parlando dell’elefante nella stanza: l’affluenza di spettatori allo stadio. L’altro ieri si è giocata Napoli-Fiorentina, la prima delle due semifinali, vinta per 3-0 dai Campioni d’Italia: dei 25mila posti disponibili, se ne sono riempiti circa 9mila, tutti nel settore ripreso dalle telecamere. Uno stadio pieno solo all’apparenza, quando in realtà da alcune inquadrature secondarie si poteva tranquillamente notare l’enorme assenza di pubblico. Situazione leggermente migliore ieri per Inter-Lazio, anche se i buchi, soprattutto nei settori “neutri” erano più che evidenti.

I problemi, però, non finiscono qui. Non è solo il fatto di giocare in un impianto semivuoto, ma anche e soprattutto la presenza di “tifosi” locali che vanno allo stadio senza realmente essere interessati alla partita e ai giocatori in campo. Diverse clip sui social mostrano interviste effettuate all’esterno dell’Al-Awwal Stadium, in cui i giornalisti chiedono ai passanti il loro giocatore preferito del Napoli ed è abbastanza lampante che quelle persone, di Napoli, hanno visto forse un paio di cartoline. Vedere i video per credere.

Quello che la FIGC sembra non capire, però, è che non tutti possono permettersi un volo andata e ritorno con tanto di pernottamento in Arabia Saudita, specialmente nel periodo direttamente successivo alle feste natalizie. Accettare l’offerta dell’Arabia Saudita significa tagliare fuori quell’enorme percentuale di gente comune che ama veramente la sua squadra e ogni settimana la segue con passione, chinandosi davanti al denaro di Paesi che comprano il nostro calcio solo per “mostrare i muscoli”.

 

L’Inter vince la Supercoppa Frecciarossa (@Shutterstock)

Locandine rivedibili e brutte sorprese

Basterebbero questi motivi per definire la Supercoppa un flop, eppure la commedia non è finita qui. Diverse testate giornalistiche, come Calciomercato.com, hanno riportato la notizia secondo cui i vertici del calcio arabo avrebbero chiesto il perché della presenza di Lazio e Fiorentina al posto di Juventus e Milan. Se ciò dovesse essere confermato, sarebbe la chiara dimostrazione del disinteresse dei sauditi e della superficialità con cui abbiamo venduto il calcio italiano a persone che neanche volevano sapere ciò che andavano a comprare.

Bisogna però spezzare una lancia a favore dell’Arabia Saudita: per lo meno, non è l’unico Paese ad aver fatto una gaffe per questa Supercoppa. Anche CBS Sports, il network televisivo che trasmette il calcio italiano negli Stati Uniti, ha pubblicato una locandina (poi prontamente rimossa) per pubblicizzare l’evento, in cui figuravano Lautaro, Osimhen, Vlahovic, Dybala e Pulisic: quattro dei cinque giocatori appena nominati non scenderanno in campo, dato che Osimhen è in Coppa d’Africa e Juve, Milan e Roma non si sono qualificate.

Sembra che gli unici a cui ancora importi di questa Supercoppa siano i tifosi italiani, quelli veri, quelli a cui è stata strappata dalle mani. E se non bastano neanche la figuracce collezionate già alla prima partita di questa competizione per convincere la FIGC a tornare sui suoi passi, allora non c’è veramente speranza per il nostro sport.

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