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Super Lega, ipotesi azione legale contro la UEFA

di Alessandro Colepio

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Sembrava che il capitolo Super Lega fosse solo un lontano ricordo, e invece la sentenza C-333/21 della Corte di Giustizia Europea ha completamente rovesciato le carte in tavola. La CGUE, interpellata sulla legittimità dell’esistenza stessa della Superlega, si è schierata in favore della nuova competizione emergente, dichiarando che l’organizzazione di eventi sportivi è un attività economica e che in quanto tale deve rispettare le regole del libero mercato, de iure mettendo fine al monopolio della UEFA e della FIFA.

Il vaso di Pandora è stato scoperchiato: A22 Sports Management, la società che muove i fili della Super League, è riuscita anche ad ottenere la legittimazione giuridica necessaria per penetrare la linea difensiva di Ceferin e della UEFA. Secondo la sentenza della CGUE, infatti, il divieto imposto a club e atleti di partecipare alla Super Lega rappresenta una violazione delle leggi europee in materia economica e, nello specifico, configura la fattispecie di “abuso di posizione dominante“.

La sentenza C-333/21 segnerà un punto di non ritorno per la storia del nostro calcio. La Super League è pronta a realizzare il progetto che potrebbe rivoluzionare questo sport, ma prima ha bisogno di raccogliere adesioni e consensi in giro per l’Europa. Nel frattempo, A22 Sports Management sta preparando la vendetta: i vertici della società starebbero infatti pensando a fare causa alla UEFA, secondo Calcio e Finanza.

 

Superlega

Aleksander Čeferin (Shutter Stock)

Il risarcimento chiesto dalla Super League

Alla base delle richieste del comitato organizzativo della nuova competizione ci sarebbe un ingente risarcimento danni, compreso fra i 3,1 e i 3,6 miliardi di euro. La UEFA, abusando della propria posizione di potere e limitando illegalmente la libera concorrenza di altre iniziative, ha ostacolato volontariamente il percorso di formazione della Super League.

Nel 2021, A22 Sports Management aveva trovato un accordo con la banca JPMorgan per un finanziamento pluriennale da 4 miliardi di euro, poi bloccato a causa dell’embargo voluto da Ceferin. Di conseguenza, la Super League non ha potuto beneficiare dei tassi di interesse convenienti che erano ottenibili nel 2021 e che ora non lo sono più: all’epoca erano al 3%, oggi invece sono al 6%, con una differenza quantificata in un miliardo di euro, esigibili a titolo di risarcimento danni.

Non è finita qui: la Super League mira a colpire la UEFA anche per i mancati guadagni derivanti dalle partite che si sarebbero potute giocare e dalla cessione dei diritti TV. La nuova competizione, secondo le stime dei propri esperti, avrebbe potuto guadagnare fra i 700 milioni e gli 1,2 miliardi di euro dai diritti TV, mentre avrebbe incassato mezzo miliardo di euro dalla vendita dei biglietti.

L’ultima richiesta è legata alla sfera commerciale: secondo gli organizzatori, la Super Lega avrebbe ampliato la fama dei club partecipanti nel mondo e avrebbe aumentato esponenzialmente gli introiti derivanti da sponsor. Sommando questi titoli di danno (tassi di interesse peggiorati, mancati guadagni da stadio, diritti TV e settore commerciale) ecco che la cifra arriva ai 3,1/3,6 miliardi di euro di cui si parlava in precedenza.

Siamo davanti al preludio di uno scontro: a prescindere dalle azioni legali della Super League, la UEFA sembra non essere interessata alla sentenza della CGUE, che invece legittima eccome l’operato della nuova competizione emergente. Le Federazioni nazionali, almeno per ora, si schierano apertamente al fianco di Ceferin, ma è indubbio che a livello giuridico la UEFA sia in una posizione davvero scomoda. Stavolta saranno davvero decisive le scelte dei grandi club europei, che col loro peso possono spostare l’ago della bilancia da una parte o dall’altra.

 

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