di Redazione NCI
Quello dell’eutanasia è un argomento molto delicato e che genera da sempre dibattito, soprattutto in Italia, paese fortemente influenzato inevitabilmente anche dalla presenza del Vaticano sul suo territorio. Un primo storico passo è stato però raggiunto a tal proposito anche nel nostro paese. Un paziente tetraplegico di 43 anni è infatti il primo ad ottenere il consenso al suicidio assistito in Italia. L’uomo è immobilizzato da 11 anni a causa di un incidente.
Il via libera del Comitato etico
Ad annunciare la notizia è l’Associazione Coscioni. Il Comitato etico dell’ASL delle Marche ha deciso di dare il via libera dopo aver verificato il rispetto delle condizioni imposte dalla Corte Costituzionale, ed ha, quindi, deciso che nel suo caso ci sono le condizioni per procedere alla procedura di suicidio assistito. La storica decisione del comitato etico è giunta dopo lunghi iter durati ben 14 mesi, durante il quale, un’equipe di medici specializzati e psicologi ha verificato l’esistenza di tutte le condizioni dettate dalla Corte Costituzionale. Le condizioni a cui attenersi in questi casi sono quattro: che il paziente sia tenuto in vita da “trattamenti di sostegno vitale”, irreversibilità della malattia, insostenibilità del dolore e chiara volontà del paziente a procedere.
Il caso riguarda un camionista di 43 anni, rimasto paralizzato per 11 anni a causa di un incidente stradale. Lo stesso, dopo aver appreso della notizia, ha commentato: “Mi sento più leggero e libero di scegliere”. La richiesta di suicidio assistito da parte dell’uomo era stata fatta più di un anno fa, nell’agosto del 2020. Inizialmente però l’ASL marchigiana l’aveva respinta, senza attivare le procedure indicate dalla sentenza della Corte Costituzionale.
Il suicidio assistito
L’Associazione Coscioni, dopo la sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019 sul caso di Dj Fabo, si è battuta affinché nel rispetto delle condizioni indicate dalla Consulta, si potesse estendere all’Italia il suicidio assistito, a cominciare dal caso di Mario, un camionista di Pesaro immobilizzato a letto dopo un incidente stradale. È la prima volta che in Italia un’azienda sanitaria (ASL) autorizza il suicidio assistito. È la prima volta che, dunque, viene applicata l’importante sentenza della Corte Costituzionale del 2019. Sentenza secondo la quale chi aiuta una persona a suicidarsi non è punibile a patto che siano rispettate le condizioni prima elencate.
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di Antonio Stiuso
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