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“Strange World”, la recensione: un mondo misterioso

di Alice Casati

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Il 23 novembre di quest’anno Walt Disney Animation Studios dà alla luce “Strange World” (qui il trailer), diretto da Don Hall e Qui Nguyen e prodotto da Roy Conli. Il cast vocale è composto da Jake Gyllenhaal, Jaboukie Young-White, Gabrielle Union, Lucy Liu, Dennis Quaid e Alan Tudyk; quanto ai doppiatori italiani, invece, troviamo Marco Bocci, Lorenzo Crisci, Lucy Campeti, Valeria Stredini, Francesco Pannofino e Franco Mannella.

Lo straordinario mondo di “Strange World”

Jaeger Clade è un acclamato esploratore di Avalonia, terra circondata da una cinta di montagne; le sue numerose spedizioni insieme al giovane figlio Searcher lo portano a spingersi sempre oltre i propri confini. Il destino di Searcher sembra già scritto nel suo nome; il ragazzo, tuttavia, non sembra voler seguire le orme del padre, il quale finisce sempre per oscurarlo con la sua ombra. Quando Searcher e il padre si scontrano a causa delle loro differenze, quest’ultimo si allontana da solo, deciso a scoprire il mondo oltre le montagne, scomparendo. Con un salto temporale di 25 anni ritroviamo Searcher adulto, insieme alla moglie Meridian e al figlio Ethan. Ormai è celebre ad Avalonia grazie alla sua scoperta del Panto, una pianta capace di produrre energia elettrica per tutta la città.

Un evento improvviso legato al Panto porterà però la famiglia a perdere la via di casa, ritrovandosi in un mondo sconosciuto ed inesplorato popolato da creature misteriose. Insieme ai loro compagni, affronteranno un’avventura che li porterà ad esplorare sé stessi e le strade che hanno intrapreso. Sarà necessario rimettere in discussione tutte le loro scelte e convinzioni per poter fare la cosa giusta per il mondo.

Il messaggio ecologista del film

Strange World” affronta in primo luogo un tema fondamentale per la società moderna; l’ecologia e la salvaguardia dell’ambiente e i suoi ecosistemi. Il misterioso mondo sotterraneo è incontaminato e privo di insediamenti artificiali, ma la minaccia umana incombe comunque su di esso. Spetterà ai protagonisti il compito di preservare tutte le creature che lo popolano, anche scontrandosi con i propri interessi e i propri ideali. La metafora con la situazione mondiale è chiara e decisa, ma sceglie di offrire un messaggio di speranza; se l’uomo si rendesse davvero conto dell’impatto che le sue azioni hanno sull’ambiente, sarebbe ancora in tempo per  impegnarsi per salvarlo. Il mondo è in pericolo ma è possibile attivarsi per migliorare la situazione, iniziando a mettere il suo bene davanti ai nostri lussi e comodità. Con il passare del tempo, però, questa speranza si fa sempre più flebile; la drammatica situazione continuerà a peggiorare se non si interverrà in tempo.

 

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“Esplorare le vie del proprio cuore”

L’importante tema ecologico si affianca ad un ambito spesso esplorato dai lavori Disney, ovvero i legami familiari. “Strange World” pone particolare attenzione al rapporto tra genitori e figli, analizzando il legame tra Jaeger e Searcher e tra Searcher ed Ethan. Nonostante il caloroso clima familiare che si percepisce fin dalle prime scene in casa di Searcher, i rapporti tra genitori e figli non sono mai semplici; Searcher fatica a lasciare libertà al figlio adolescente, così come il padre Jaeger faceva con lui. Per quanto non riesca ad accettare la loro somiglianza, Searcher è costretto a vedere la situazione da un altro punto di vista, quello di un padre preoccupato che teme che il figlio non sia in grado di capire cosa è meglio per lui.

Ethan, che gli appare così simile a lui, ha in realtà ideali e ambizioni diverse, più vicine a quelle del nonno, che Searcher rivede spesso in lui. Sarà una sfida accettare ed abbracciare le loro differenze, lasciando ad ognuno la libertà di seguire la propria strada. Anche in questo caso il messaggio arriva in maniera efficace e offre uno spunto di riflessione e crescita al pubblico giovane come a quello adulto.

L’eccessiva forzatura dei personaggi

Se il tema familiare è esplorato per trasmettere il messaggio appena menzionato, spesso finisce per risultare eccessivamente forzato. Le dinamiche padre-figlio conducono di frequente a scene troppo caricaturali, con i personaggi che scadono in parodie di loro stessi. Non è raro che i dialoghi trascendano la finzione, rifacendosi a uno schema già visto ripetutamente nelle rappresentazioni di famiglie su schermo. Fortunatamente il film riesce anche a regalare scene familiari profonde ed emozionanti, come la commovente scena finale; tuttavia, avrebbe offerto un risultato migliore una resa del rapporto tra i protagonisti meno tradizionale, spesso ai limiti dello stereotipo. Il messaggio avrebbe sicuramente avuto un effetto maggiore se trasmesso da una famiglia più realistica, senza comunque distaccarsi troppo dall’atmosfera del film.

Il particolare stile di animazione

Lo stile di animazione di “Strange World” riprende i recenti classici Disney; non a caso, i suoi creatori sono gli stessi di “Frozen – Il Regno di Ghiaccio” ed “Encanto“. La cura per i dettagli si fa sempre più minuziosa in un classico Disney in cui, oltre ai personaggi e ai contesti realistici, si dà vita ad un intero mondo di fantasia. I suoi morbidi paesaggi si mantengono sempre sui toni del rosa e offrono elementi naturali e creature mai viste prima. Insieme ai protagonisti, anche gli spettatori sono portati a scoprire con stupore e meraviglia il mondo misterioso, a provare tenerezza per i suoi animali e sorpresa per le sue piante così particolari. Il prodotto risulta dunque visivamente spettacolare, di grande impatto e con una minuziosa cura per il dettaglio.

 

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Un mondo “antifragile”

La colonna sonora della pellicola si arricchisce di un brano originale eseguito da Michele Bravi e Federica Abbate, dal titolo “Antifragili“. La canzone, che fa da sottofondo ai titoli di coda, si ispira al libro “Antifragile” di Nassim Nicholas Taleb, che tratta di come alcuni sistemi possano prosperare nel caos più che subirne dei danni. La natura può essere un esempio di questo concetto, il quale descrive la sua evoluzione e il suo continuo cambiamento. La canzone applica questa teoria al film; i suoi personaggi riescono a migliorarsi solo grazie a dei momenti di turbolenza nelle loro vite, che gli permettono di mettersi in discussione; il mondo da loro trovato si scopre in grado di risorgere dalle sue ceneri, uscendone più forte e rigoglioso. La speranza è che anche noi ci dimostriamo antifragili nell’uscire dalla crisi che affligge il nostro mondo; alla fine, citando il brano, “Siamo tutti per definizione Antifragili“.

Considerazioni finali

“Strange World” è un classico Disney più attuale che mai. La sua trama esprime dei messaggi importanti in maniera molto efficace; in cima a tutti la descrizione puntuale della crisi in cui il mondo si trova attualmente, che lascia però un barlume di speranza su ciò che l’uomo può fare per rimediare. Anche il tema familiare è trasmesso in modo molto valido, senza elevare nessuno e ammettendo che tutti commettono errori; sono però presenti alcune scene in cui si eccede nella caricatura e nello stereotipo. L’animazione si mantiene visivamente ottima e mai banale, nonostante la somiglianza con i prodotti animati Disney più recenti. Il doppiaggio è ben riuscito e un’ulteriore nota a favore del film è la canzone conclusiva, “Antifragili” di Michele Bravi e Federica Abbate, che riprende le tematiche del film associandole ad un concetto innovativo applicabile a questo sistema.

Pro

  • Il messaggio ecologista del film, efficace metafora della situazione mondiale attuale;
  • Il tema familiare offre uno spunto di riflessione a tutti, senza esentare nessuno dal commettere errori;
  • L’animazione è spettacolare e minuziosa, curata in ogni dettaglio;
  • La canzone conclusiva, “Antifragili“, affronta i messaggi del film proponendoli in una chiave nuova.

Contro

  • In alcune scene il rapporto familiare eccede nella caricatura.

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