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Starfield, ecco le prime impressioni di NCR in attesa della recensione: pregi, difetti e dubbi

di Riccardo Rizzo

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Starfield, l’attesissima nuova IP di Bethesda, è finalmente qui. Fin dal teaser trailer del 2018, la curiosità degli appassionati è da subito schizzata alle stelle. E in seguito a due rinvii, ottime presentazioni e trailer gameplay, l’attesa è infine terminata. Noi di NCR abbiamo avuto l’opportunità di giocare il titolo in anteprima, ed ecco le nostre prime impressioni a riguardo.

Starfield: cosa ci ha convinto

Che Starfield sia un’opera mastodontica, immensa, lo si nota subito, sin dalla creazione del personaggio. Questa è infatti molto dettagliata, specie per quanto concerne i tratti e il background. Degli elementi che, uniti a un ricco sistema di abilità, aumentano di molto l’immersione nell’universo di gioco. Il sistema di abilità è stato inoltre rivisto rispetto a Fallout e Skyrim. Unendo per certi versi i due giochi, Bethesda ha scelto di legare lo sviluppo delle singole abilità al completamento di determinate sfide, che incentivano il giocatore a sfruttare l’abilità in questione. Il sistema è ben calibrato, e permette abbastanza facilmente di completare le sfide, non risultando mai eccessivamente frustrante, almeno per quanto riguarda i primi livelli.

 

 

Un’altra importante novità riguarda la gestione della nave, che offre la possibilità di personalizzare il proprio veicolo in ogni singolo aspetto. È possibile, di fatto, modificare ogni tipologia di componente, come la stiva, i motori, i pannelli di attracco e le varie armi. Il tutto ovviamente con delle ripercussioni concrete e tangibili. Questo significa che bisogna sempre tenere in considerazione la massa complessiva e l’effettiva plausibilità della modifica. Ma perché dovreste dedicare del tempo al potenziamento della nave? Semplice: perché sarà fondamentale per avere la meglio nello spazio profondo. Mentre sarete nel campo stellare, infatti, vi capiterà sicuramente di imbattervi in alcune navicelle Ecliptic o della Flotta Cremisi, che non ci penseranno due volte prima di attaccarvi. Farsi trovare pronti sarà dunque fondamentale. In generale comunque le fasi a bordo della propria nave sono ben realizzate, e pad alla mano risultano molto divertenti.

Anche il resto dell’esperienza risulta solida, con un’affascinante impostazione narrativa e delle meccaniche GDR molto interessanti. Meccaniche che si traducono in una moltitudine di scelte e in un sistema di persuasione stimolante. Quest’ultimo è una novità del titolo Bethesda. Come nei più classici giochi di ruolo è infatti possibile persuadere alcuni personaggi. In Starfield questo è legato a uno speciale sistema a punti, dove i dialoghi vanno da quello meno rischioso a quello più rischioso, che se favorevole convince più facilmente l’interlocutore di turno.

Molto promettenti anche l’esplorazione e la longevità, mai così legate a doppio filo l’una con l’altra. Starfield promette di far esplorare oltre 1.000 pianeti, dei quali però solo un centinaio presentano delle forme di vita. A prescindere da questo comunque l’esplorazione risulta davvero coinvolgente, anche grazie ad un comparto musicale mai banale e sempre focalizzato e all’ottimo sistema di loot, ormai una garanzia dei giochi Bethesda. La longevità sembra dunque essere davvero alta. Giusto per fare qualche stima, dopo circa 20h di gioco vi sembrerà di avere soltanto scalfito la superficie dell’opera, che si preannuncia essere davvero maestosa.

Cosa non ci ha convinto

Come ogni gioco di incredibile grandezza, tuttavia, riserva in sé anche dei difetti, che talvolta lo possono rendere pesante e peggiorarne la qualità. Partiamo subito con la qualità della gestione dell’illuminazione. Gli spazi aperti nell’universo di Starfield risultano essere poco curati e poco dettagliati, con una grafica che tende a dare un effetto tendenzialmente plastico. I piccoli dettagli come l’erba e gli alberi non seguono poi il corso del vento, ma risultano molto statici. Anche i volti delle persone tendono ad essere un po’ asettici. La visione cambia, però, quando andiamo ad esplorare gli spazi interni, come le stazioni spaziali, i negozi o gli appartamenti. Questi risultano molto più dettagliati e curati. C’è da aggiungere inoltre che alcuni pianeti sembrano essere relativamente vuoti, e talvolta anche privi di entità viventi e di attività da svolgere.

 

 

Abbiamo notato poi dei problemi riguardanti l’IA dei nemici, che si è rivelata un po’ deficitaria. Attaccandoli dalla distanza, questi si spostano in linea retta verso il giocatore o provano inutilmente a cercare riparo. Scelta che risulta essere quindi molto illogica. D’altro canto, la questione cambia quando si affrontano le entità viventi sui pianeti, che scappano o decidono di attaccare con maggiore logica di quanta ne dimostri quella umana. Per quanto riguarda, infine, il comparto tecnico, si assiste a sporadici cali di framerate nei caricamenti degli spazi aperti e nei luoghi più affollati.

I nostri dubbi

Ovviamente, non può mancare anche qualche dubbio. In particolare parliamo di alcune parti del gameplay e del comparto tecnico che possono non convincere tutti, ma che non sono considerabili dei difetti. Tra questi, abbiamo sicuramente lo shooting. Esattamente come in Fallout 4, le sequenze di combattimento con armi da fuoco possono risultare un po’ troppo “legnose” per alcuni, anche in seguito all’ottenimento dell’abilità per utilizzare la scivolata e il boostpack. Indubbiamente i combattimenti con gravità ridotta risultano molto divertenti, ma per gli appassionati degli FPS lo shooting in generale potrebbe far storcere un po’ il naso.

 

 

Come accennato in precedenza, comunque, non è di certo un difetto del gioco. Non c’è dunque molto di cui preoccuparsi: se proprio non si riesce a farselo piacere, il titolo propone più metodi di approccio. Che sia una build per il corpo a corpo o stealth, le abilità di Starfield vi offriranno tutto il necessario per scegliere come affrontare i vari combattimenti.

Il secondo e ultimo dubbio riguarda il comparto tecnico. Il fatto che Starfield giri a 30FPS su Xbox era già stato annunciato mesi fa, ma tuttavia è innegabile che per alcuni potrebbe essere un problema non da poco. In un periodo in cui vediamo sempre più titoli girare a 60 o 120FPS su console, passare bruscamente a 30FPS può risultare fastidioso per gli occhi. In ogni caso, possiamo assicurarvi che sono necessarie pochissime ore per farci l’abitudine, arrivando quasi a dimenticarsi del problema.

Considerazioni finali

Il nostro primo approccio con l’opera di Bethesda è dunque molto positivo. Il titolo ci ha convinto, al netto di qualche difetto e dubbio che scioglieremo entro il 6 settembre, Day One ufficiale del gioco. Intanto però diteci: cosa vi aspettate da Starfield? Siete curiosi di provarlo? Lo giocherete dal 6 settembre grazie al Game Pass o dal 1 settembre grazie alla Collector’s o Premium Edition? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Instagram! E non dimenticate di continuare a seguirci qui sulle pagine di Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutto il mondo del gaming. Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche:

Un articolo di Riccardo Rizzo, Alessandra Santoni e Luca Paluzzi.

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