Sam Raimi (@Shutterstock)
Se si conosce l’iconico uomo ragno, supereroe protagonista di numerosi fumetti, la trilogia cinematografica di “Spider-Man” di Sam Raimi del 2002 è vista come un emblema del personaggio. Tobey Maguire, Willem Dafoe, James Franco e il resto del cast, hanno dato vita a tre film ancora oggi estremamente apprezzati. Tuttavia, gran parte del merito appartiene al loro regista, il quale, a sua volta, ha raggiunto grazie a questi, la fama che attualmente possiede. Sam Raimi, però, ha rischiato di non essere scelto come regista per la saga. Come mai? Scopriamolo insieme.
In un’intervista rilasciata a Variety insieme ad altri dirigenti del film, Raimi ha dichiarato di essere stato molto lontano da ciò che i produttori cercavano ai tempi. La Sony infatti, al tempo possedeva una lista molto lunga di potenziali registi, che in totale contava 18 nomi. Tra questi, ricordiamo Tim Burton, Michael Bay, Chris Columbus, M. Night Shyamalan, Roland Emmerich, Barry Sonnenfeld, Ang Lee e Jan de Bont.
La decisione presa dall’agente di Raimi fu quella di essere sincero con lui, rivelandogli l’ampia concorrenza che lo aspettava. Nonostante questo, il regista prese la saggia decisione di “mettersi in coda”, che lo portò in seguito ad essere scelto. Come da lui stesso raccontato, la strategia fu quella di presentarsi all’incontro con Sony nel suo migliore completo, spiegando il suo amore per il personaggio e il motivo per cui la sua regia sarebbe stata la scelta giusta.
Il lavoro di Raimi, infatti, permise al film di incassare 100 milioni di dollari solo il primo weekend al cinema. I tratti caratteristici che gli valsero l’incarico sono il particolare humor, lo stile visivo e l’attitudine come regista. Tornerà nuovamente al cinema con “Doctor Strange nel Multiverso della Follia“, in arrivo domani 4 maggio nelle sale italiane.
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