di Agostino Lenzi
È stata trovata una nuova fonte di energia che servirà per alimentare una futura base sulla Luna, dalla quale si faranno partire le esplorazioni dello spazio. Infatti gli astronauti, grazie a questa energia, potranno passare lunghi periodi sulla Luna.
Una base nello spazio: il programma Artemis
Tutti gli studi di una possibile base lunare sono stati condotti dagli scienziati del laboratorio del Nuclear Futures Institute dell’università di Bangor, in Galles. L’Università lavora con Rolls Royce, la NASA, l’Agenzia spaziale britannica e il Los Alamos National Laboratory. Il programma è stato chiamato “Artemis” e si augura di riuscire a creare un avamposto sulla Luna entro il 2030.
Secondo quanto riporta la BBC, che ha avuto accesso ai laboratori, l’Università di Bangor è riuscita a progettare delle celle a combustibile nucleare grandi quanto semi di papavero. Queste celle hanno il nome di Triso Fuel e sono costituite da uranio, carbonio e ossigeno. Oltre allo scopo di creare energia, queste piccole celle devono mantenere anche la temperatura sostenibile all’uomo, infatti spesso le temperature sulla Luna arrivano a -248°C. Il professore responsabile, Simon Middleburgh, ha detto che spera di testare il combustibile entro i prossimi mesi.
Come sappiamo all’inizio di questo mese, l’India è riuscita ad andare sulla Luna. Uno degli obiettivi della missione, lanciata dall’India, è quella di trovare del ghiaccio a base d’acqua, per sostenere la vita dell’uomo sulla Luna. Quindi possiamo considerare questa una missione “globale” come l’ha definita il professor Middleburgh.
Il team di Bangor, con la dottoressa Phylis Makurunje, sta lavorando anche a un sistema nucleare per alimentare i razzi. La scienziata ha detto alla BBC, riguardo il nuovo sistema nucleare: “È molto potente: dà una spinta molto elevata al razzo. Questo è molto importante perché consente ai razzi di raggiungere i pianeti più lontani”.
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