di Domenico Scala
South Park è certamente una serie televisiva molto, ma molto particolare che nasce come sitcom animata negli Stati Uniti nel 1997 dalle menti di Matt Stone e Trey Parker. Pur essendo un prodotto d’animazione non è assolutamente adatta ad un pubblico di giovani e giovanissimi; è stata infatti oggetto di diverse critiche da parte anche degli spettatori più adulti per i suoi contenuti al limite del “semplice” black humor. Non a caso, in giro per il mondo l’intera serie è sempre stata vittima di un’aspra e costante censura per i più disparati motivi, dalle prime puntate fino agli episodi più recenti.
Nonostante ciò la serie ha saputo costruirsi e mantenere nel tempo un suo fedele pubblico di riferimento, divenendo presto una delle serie d’animazione più longeve sul mercato internazionale. Eppure c’è una particolare domanda che sorge spontanea guardandone le puntate, e a cui non molti sanno effettivamente dare una risposta…
South Park “odia” Barbra Streisand. Ma perché?
Prima di rispondere alla domanda, è però necessaria una premessa. Attraverso la satira, South Park ha sempre trattato temi di politica e attualità statunitensi (ma non solo); cerca infatti di sfatare i tabù della società usando spesso la parodia più becera e la commedia nera, spingendosi anche ben oltre il limite. Negli Stati Uniti la serie è stata aspramente contestata da numerosi gruppi religiosi, che la giudicano moralmente offensiva e anti-statunitense, oltre che eccessivamente volgare e oscena.
Anche in Italia è stata oggetto a più riprese di un trattamento simile, soprattutto da parte del MOIGE (MOvimento Italiano GEnitori), che ha spinto le reti Mediaset (che ne detenevano i diritti di trasmissione) prima a censurarla attraverso un doppiaggio non letterale, poi ad “evitare” totalmente gli episodi più controversi. Si è arrivati infine, inevitabilmente, alla cancellazione del cartone animato dal palinsesto al termine della quarta stagione. La serie ha però poi comunque trovato il modo di proseguire anche nel nostro Paese grazie a diverse vicissitudini e cambi di palinsesto…
Chi è Barbra Streisand?
Ma torniamo alla domanda iniziale: chi è Barbra Streisand? E perché South Park la “odia”? Barbra Streisand è una cantante, attrice, compositrice, regista e produttrice cinematografica statunitense, ed è considerata tra le più importanti e prolifiche artiste musicali di sempre. Nel corso di più di sessant’anni di carriera è divenuta una vera e propria icona dello spettacolo a stelle e strisce, aggiudicandosi numerosi riconoscimenti in tutti i settori. Con oltre 72,5 milioni di album venduti negli Stati Uniti e 145 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, è la cantante che ha venduto di più tra gli artisti riconosciuti dalla Recording Industry Association of America. Eppure chi conosce South Park sa perfettamente che il nome dell’artista è addirittura un insulto all’interno della narrazione, e che la Streisand è spesso rappresentata letteralmente come un mostro, in stile Godzilla…
Colorado, 1993
Arriviamo quindi al dunque; la risposta alla nostra domanda è da ricercarsi in una questione prettamente politica risalente all’ormai lontano 1992. Barbra Streisand si è sempre distinta come vera paladina dei diritti della comunità LGBTQ+, motivo per cui nel 1993 si ritrovò (così come altre celebrità) al centro di una controversia mediatica non indifferente. L’anno precedente era stata approvata in Colorado la cosiddetta legge “anti-gay”, che vietava diverse norme volte a proteggere gli omosessuali da vari tipi di discriminazione; in risposta a questa situazione la Streisand decise perciò di boicottare il Colorado l’anno seguente, evitando di farci tappa durante il suo tour.
L’artista “se la prese” quindi con tutta la popolazione dello Stato, annunciando che non avrebbe più messo piede in Colorado data la forte ventata di sentimento anti-gay. Il boicottaggio era peraltro costato al settore turistico parecchi milioni di dollari e fioccarono roventi polemiche: non tutti i cittadini avevano votato a favore dell’emendamento e alcune città, tra cui Aspen, in realtà avevano votato in maggioranza contro il varo della legge. Molte persone del Colorado se la legarono perciò al dito, e tra queste c’era anche Trey Parker, uno dei due autori dell’irriverente serie.
La “vendetta” è servita!
Anni dopo, il cartone prese vita. L’idea era questa: South Park è un’immaginaria cittadina retrograda e bigotta tra le Montagne Rocciose del Colorado; l’ira e la frustrazione di un gruppetto di innocenti bambini sono destinate ad essere riversate totalmente sugli adulti che la abitano e sulla società intera; quest’ultima, anziché impegnarsi a progredire, si lascia andare ad un tripudio di arretratezza e totale assenza di rispetto verso chiunque e qualunque cosa, Barbra Streisand compresa!
Tracciare un giusto limite
Nonostante l’intento fortemente critico dell’opera, non ci sentiamo di giustificare in toto ciò che la serie mostra a schermo. Alcune delle “peggiori” puntate di South Park si spingono forse davvero troppo oltre il limite, tanto da non essere mai arrivate in quasi nessuno dei Paesi del mondo, Italia compresa.
Ad essere bersagliati maggiormente (e con ferocia) sono figure religiose come Gesù, il Papa, ma soprattutto Maometto e l’Islam in generale; gli stessi autori della serie sono stati più volte minacciati di morte da esponenti dell’estremismo islamico. E ciò non può non riportarci alla mente attacchi come quello alla redazione di Charlie Hebdo nei sobborghi di Parigi! Non resta quindi altro che interrogarsi su quanto e in che modo il rispetto e la libertà di parola, di espressione e di culto possano spingersi in là senza andare a calpestare la dignità altrui; ecco, questo è invece un interrogativo a cui non è certamente semplice trovare risposta…
Vi ricordiamo che è possibile recuperare l’intera South Park su Paramount+ e tramite la programmazione gratuita di Pluto TV.
Per altri approfondimenti come questo continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma!
© RIPRODUZIONE RISERVATA