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Chernobyl torna a fare paura? Soldati russi accusano sintomi di avvelenamento da radiazioni

Soldati russi affetti da “sindrome acuta da radiazioni” sarebbero arrivati in Bielorussia per cure di radioterapia dopo la loro permanenza a Chernobyl. “Presumibilmente hanno scavato trincee nella zona altamente radioattiva”, esponendosi a forti radiazioni senza alcuna protezione. Questo è quanto riferito dall’agenzia di stampa ucraina Unian.

Cosa sappiamo sui soldati russi esposti alle radiazioni

La notizia non è confermata da fonti indipendenti internazionali. Ma il Pentagono ha affermato che le truppe russe stanno lasciando il sito nucleare di Chernobyl, dove i combattimenti hanno costretto gli addetti a lavorare 24 ore su 24.

I lavoratori della centrale hanno denunciato che i soldati russi avrebbero alzato nuvole di polvere radioattiva in una zona altamente tossica senza indossare protezioni adeguate, mettendo in pericolo la loro stessa vita. Si sarebbero poi addentrati nella cosiddetta Foresta rossa, zona off-limits chiamata così per il colore preso dagli alberi dopo il disastro dell’aprile 1986. Uno dei dipendenti del sito ha definito questo comportamento “un suicidio”, dato che con ogni probabilità il convoglio militare ha inalato quantità non trascurabili di materiale radioattivo.

Chernobyl (@Shutterstock)

Durante l’occupazione i dipendenti sono stati di fatto tenuti in ostaggio e hanno continuato a lavorare ininterrottamente (anche 50 ore consecutive) per mantenere in sicurezza la centrale, compreso il reattore numero 4, quello esploso nel 1986. Dopo tre settimane, gli occupanti hanno concesso ad alcuni dipendenti di lasciare l’impianto e di essere sostituiti. L’ultima rotazione del personale tecnico che lavora sul luogo del famoso incidente ha avuto luogo una settimana fa.

Il livello di radiazioni è troppo alto?

Stando alle rivelazioni degli stessi dipendenti, i sensori disseminati nell’area hanno segnato livelli di radiazioni oltre le soglie di sicurezza. Il 27 febbraio, l’agenzia ucraina che gestisce la zona di esclusione ha dichiarato che l’ultimo dato relativo agli impianti di stoccaggio delle scorie nucleari indicava una dose di radiazioni di sette volte superiore al normale. All’indomani dell’occupazione del sito, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) aveva detto che i livelli di radiazioni erano aumentati, ma non rappresentavano una minaccia per la popolazione delle aree circostanti. Quale sia la situazione al momento però è difficile dirlo. L’Aiea non riceve dati aggiornati dallo scorso 9 marzo…

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di Domenico Scala

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Domenico Scala

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