Whatsapp e Telegram (@Shutterstock)
I contenuti d’odio sui social costituiscono una piaga contemporanea che tutti conoscono. Nonostante gli strumenti di moderazione, per segnalare messaggi o commenti che istigano all’odio, gli haters continuano a rappresentare un problema; questo avviene soprattutto tra gli adolescenti che accusano maggiormente tali comportamenti. L’app Slay interviene proprio in favore di questi ultimi, cercando di creare un ambiente sicuro, privo di insulti e fatto di soli complimenti.
Slay è un’app che, come già accennato, si riferisce in particolar modo agli adolescenti. Sul proprio sito web, l’app si autodefinisce come un “social network positivo per adolescenti“. L’app permette, molto semplicemente, di rispondere ad alcuni sondaggi anonimi che vedono come oggetto di domanda un complimento nei confronti di un compagno di scuola, di classe o di un gruppo di pari. Non appena si apre l’app compaiono 12 domande con 4 nomi di persone che si conoscono e si chiede di sceglierne una a cui fare il complimento proposto nella domanda.
Successivamente, un po’ come accade su BeReal, sarà possibile visualizzare i complimenti da parte degli altri utenti ma, per l’appunto, solamente dopo aver risposto alle domande iniziali. Insomma, per ricevere dei complimenti bisogna farne altri. L’identità di questi complimenti, però, rimane sempre anonima.
Fabian Kamberi, uno dei co-fondatori e CEO della start-up, ha parlato con TechCrunh, giornale online specializzato nelle notizie inerenti a tecnologia e start-up. Rispondendo a una domanda su come pensa che la sua app possa aiutare gli adolescenti. Kamberi ha dichiarato:
“Abbiamo ricevuto migliaia di messaggi di feedback da utenti che ci ringraziano per averli fatti sentire apprezzati in tempi di interazioni negative sui social media“.
L’ideatore dell’app continua poi affermando che, in futuro, ci potrebbero essere anche altre funzionalità per coinvolgere maggiormente la community creatasi; tuttavia, ha chiarito che questo avverrà solo quando avranno la certezza che non creeranno contesti di negatività tra gli utenti. “Ci concentriamo molto sull’esperienza individuale che ogni utente ha, con l’obiettivo di renderla il più positiva possibile“, ha affermato.
Slay nasce dalla mente di tre ragazzi tedeschi di 23 anni: Fabian Kamberi, Jannis Ringwald e Stefan Quernhorst; l’idea è stata concepita proprio da Kamberi, che realizzava app fin dall’adolescenza. Il ragazzo ha raccontato a TechCrunch di aver ricevuto ispirazione dai suoi fratelli e dalle loro esperienze negative sui social, soprattutto nel periodo della pandemia da Covid-19.
L’applicazione ha visto il suo lancio nell’app store tedesco all’incirca un anno fa e sembra che abbia raggiunto il primo posto in soli 4 giorni. Ora i fondatori di Slay affermano di aver raggiunto una quota pari a 250 mila iscrizioni e sembra stia prendendo quota anche al di fuori della Germania. Attualmente, Slay è disponibile in quattro Paesi, ovvero Germania, Austria, Svizzera e Regno Unito, ma pare che presto possa arrivare anche in Italia.
Grazie a questo successo l’app ha recentemente ottenuto investimenti per la cifra di 2.5 milioni di euro. I maggiori investitori sono stati Accel e 20VC, imprese di venture capital, ma compaiono anche nomi come Ilkka Paananen, CEO di Supercell, Scott Belsky, il fondatore di Behance, la star del calcio Mario Götze, Kevin Weil, di Scribble Ventures, e il musicista Alex Pall, dei The Chainsmokers.
Non ci resta che attendere gli sviluppi di questo innovativo social network e capire quanto realmente possa incidere positivamente sulla vita online di adolescenti e non o se, al contrario, possano emergere negatività anche su questa piattaforma.
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