Poco più di ventiquattro ore fa era steso sul cemento della Rod Laver Arena, celebrando il suo primo successo Slam. Oggi è già tempo di pensare ai prossimi appuntamenti: Jannik Sinner sarà di ritorno in Europa nei prossimi giorni e inizierà una vera e propria rincorsa alla vetta del ranking mondiale. L’attacco è possibile: dove e quando l’azzurro potrà salire in vetta alla classifica ATP?
Il finale di stagione nel 2023 aveva lasciato ottime sensazioni a Jannik Sinner e il suo team. L’allievo di Vagnozzi e Cahill, infatti, aveva chiuso l’anno con i successi di Pechino e Vienna, oltre che il trionfo in Coppa Davis. La meravigliosa cavalcata alle ATP Finals, con annessa vittoria su Novak Djokovic nel Round Robin, aveva consacrato Sinner come uno degli uomini di punta del tennis mondiale.
Al primo torneo della nuova stagione è arrivato immediatamente il grande acuto: il trionfo agli Australian Open, riportando all’Italia uno Slam in campo maschile quasi 48 anni dopo Adriano Panatta. Sebbene il successo australiano non abbia fruttato a Sinner un guadagno in classifica in termini di posizioni (l’altoatesino è rimasto al n°4), i punti ottenuti lo hanno avvicinato notevolmente ai primi tre. Un ranking che rispetta i valori del tennis in questo momento: di fatto Sinner, Medvedev, Alcaraz e Djokovic fanno un altro sport rispetto al resto del circuito.
Ma passiamo al dunque: quanto manca a Jannik Sinner per poter attaccare la vetta del ranking ATP? Al momento la distanza da Novak Djokovic è di 1545 punti. Tuttavia Jannik vedrà scadere prossimamente i 250 punti dell’ATP di Montpellier dello scorso anno, aumentando la distanza dal serbo a quasi 1800 punti. Nel mezzo ci sono però gli altri due contendenti al trono: Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev. Lo spagnolo e il russo avranno nelle prossime settimane molti punti da difendere.
Facendo un confronto tra i quattro fino alla fine del mese di marzo, Djokovic dovrà coprire solo i 180 punti della semifinale ottenuta un anno fa a Dubai. Sinner, invece, sarà costretto a difendere i 300 punti della finale di Rotterdam, i 360 della semifinale a Indian Wells e i 600 dell’atto conclusivo di Miami. Alcaraz vedrà svanire la bellezza di 1910 punti tra Ronda Sudamericana e Sunshine Double; per quanto riguarda Medvedev la situazione è ancor più favorevole per Sinner: il russo proverà a difendere ben 2850 punti!
La classifica ATP fino all’inizio di aprile, dunque, dovrebbe vedere Novak Djokovic ancora in vetta al ranking, a meno di clamorosi tonfi del serbo nel doppio impegno americano di marzo. Tuttavia la stagione su terra potrebbe essere quella in cui Jannik Sinner sferrerà l’attacco alla vetta del ranking. La clay season prenderà il via da Montecarlo ad aprile e culminerà con il Roland Garros a giugno. Nel mezzo due prestigiosissimi tornei come Madrid e Roma e il 500 di Barcellona.
Djokovic dovrà difendere il trionfo parigino (2000 punti), Alcaraz la doppietta Barcellona-Madrid e la semifinale al RG (2220 punti) e Medvedev il successo a Roma (1000 punti più i 270 raccolti tra Madrid e Montecarlo). E Sinner? Jannik non ha giocato una grande stagione su terra l’anno scorso, motivo per cui avrà da coprire “soltanto” 585 punti. È chiaro che se l’azzurro dovesse approcciare il mese di aprile a una distanza di circa 1200 punti dalla vetta il discorso “n°1” si aprirebbe già in occasione dei tornei su terra.
In ogni caso l’occasione per Sinner potrebbe arrivare nella stagione su erba: tra Queen’s e Wimbledon Djokovic e Alcaraz scarteranno rispettivamente 2000 e 1700 punti. Jannik “solo” 810. Insomma, due slam da protagonista e una solidità nei 1000 (intesa come il rispetto costante della testa di serie: semifinale obiettivo minimo) con un grande exploit potrebbero garantire a Sinner il primo posto nel ranking ATP.
“Il tennis è una maratona, non uno sprint”. Una frase che abbiamo sentito ripetere tante volte anche per Jannik Sinner negli ultimi cinque anni, dall’exploit del Challenger di Bergamo al trionfo agli Australian Open. Se il primo posto nella classifica mondiale non dovesse arrivare quest’anno non sarà il caso di disperarsi. I tre rivali citati sopra non sono inferiori all’azzurro nei tornei dei prossimi mesi e potrebbero anche difendere tutti i punti conquistati lo scorso anno e persino incrementarli.
Come piace ripetere spesso a Jannik, sarà fondamentale guardare esclusivamente a sé stessi. Se i grandi risultati dovessero arrivare subito, anche il ranking ne gioverebbe. Innanzitutto c’è da sfatare un tabù: mai nessun italiano nell’Era Open si è spinto nei primi tre posti della classifica mondiale. Sinner ha tutte le carte in regola per salire sul podio della classifica già da questa primavera e poi iniziare a lavorare verso il n°1. La vetta è sempre più vicina e, un giorno o l’altro, continuando così non c’è dubbio che Jannik riuscirà a conquistarla.
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