Keanu Reeves lo conosciamo tutti. Attore di fama internazionale, è conosciuto per i ruoli da protagonista in pellicole come “Matrix“, “John Wick” o “L’avvocato del Diavolo“. Questa volta il suo nome è indiretto protagonista, suo malgrado, in fatti giudiziari che coinvolgono un cittadino di Siena.
Come racconta La Nazione, la vicenda ha coinvolto un 60enne di Siena. L’uomo è diventato la “preda” di un gruppo di truffatori, che lo hanno ingannato facendogli credere di star parlando con il vero Keanu Reeves.
L’inizio della storia risale a qualche mese fa; l’uomo era entrato in contatto con il finto attore hollywoodiano tramite dei semplici messaggi. Dopo diversi giorni passati a messaggiare e videochiamare, tra i 2 si era instaurato un rapporto d’amicizia, o almeno così credeva il 60enne. Con il passare dei giorni il finto Reeves ha chiesto all’uomo di accettare un regalo che voleva spedirgli dagli Stati Uniti. Dopo un rifiuto iniziale, alla fine l’uomo ha ceduto e accettato il “dono”. Da qui in poi sono iniziati però i problemi.
Al 60enne è arrivata una email contenente un link dalla presunta ditta di spedizioni con cui doveva arrivare il “regalo”. Tutto bene, fino a quando non è stato richiesto alla vittima un bonifico di 1000 euro per le spese doganali. Entra quindi in scena anche un falso avvocato, che in una email inviata al 60enne spiega come si sarebbe occupato di tutte le pratiche per sbloccare la spedizione. Dopo il primo bonifico ne arriveranno però molti altri. Ogni volta sbucava “casualmente” un nuovo problema, portando a bonifici da 800, 3000, 6000 euro e così via.
Dopo quasi 20mila euro, precisamente 19.500 euro spesi nel giro di un mese, l’uomo ha finalmente capito di essere stato truffato. La vittima ha quindi deciso di denunciare tutto alla Polizia Postale. La vittima ha fornito tutti i dati, numero di cellulare, l’IBAN e una copia delle email ricevute dai truffatori.
La denuncia, al momento, è contro ignoti. Rintracciare i malviventi, nonostante tutti i dati forniti agli inquirenti dal 60enne, potrebbe essere quasi impossibile perché non hanno nessun nome o volto. La stessa Federconsumatori, che ha come scopo la tutela dei cittadini, non può aiutare la vittima, perché non si sa la vera identità di chi ha ricevuto i bonifici.
L’uomo ha deciso di raccontare la sua storia, affinché in futuro la gente non caschi in truffe del genere.
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