La vicenda vissuta da un ragazzo originario della Bolivia ha dell’incredibile; dopo essersi perso durante una battuta di caccia, è riuscito a sopravvivere per ben 31 giorni in uno dei luoghi più angusti del mondo: la foresta Amazzonica. Per riuscire nell’impresa ha fatto ricorso ai mezzi più estremi per sopravvivere, mangiando vermi e raccogliendo acqua piovana…
Come riporta SkyTg24, quella in questione potrebbe considerarsi una delle sopravvivenze più longeve nella foresta amazzonica. Lo stesso ragazzo ha dichiarato che per riuscire a restare in vita ha dovuto mangiare vermi e raccogliere la propria urina per idratarsi, ma non solo; infatti, la foresta non è di certo un luogo disabitato. Dai racconti, il protagonista della vicenda ha affermato di essersi dovuto anche difendere dagli animali feroci che abitano la zona, come come giaguari e caimani. In un programma televisivo boliviano, ha affermato:
“Ho dovuto consumare insetti, bere urina, mangiare vermi e difendermi dagli animali. La conoscenza delle principali tecniche di sopravvivenza mi ha tenuto in vita in quei giorni“.
Lo scorso 25 gennaio il ragazzo e altri quattro amici si erano recati nella foresta pluviale per una battuta di caccia; è bastato un attimo di distrazione per separarsi dal resto del gruppo e non riuscire più a trovare la via del ritorno. Così, il ragazzo è stato dichiarato disperso dalle autorità, ma la sua famiglia non si è mai arresa e ha continuato a cercarlo fino al suo ritrovamento.
Nel corso della sua disavventura, l’uomo ha camminato per ben 40 chilometri alla ricerca della civiltà, finendo per slogarsi una caviglia e perdere 17 kg in un solo mese. Quando finalmente ha riabbracciato i suoi cari, questi si sono trovati di fronte una persona profondamente diversa rispetto a quella che avevano lasciato; lo stesso ha dichiarato:
“Sono grato di essermi ricongiunto alla mia famiglia. Ho affrontato un’esperienza che mi ha cambiato profondamente”.
Lo sfortunato cacciatore però, non è stato l’unico a vivere una disavventura del genere nella foresta amazzonica. Negli anni ’80 infatti, una vicenda simile è stata raccontata dall’avventuriero israeliano Yossi Ghinsberg, che si è perso nella foresta per ben tre settimane; l’accaduto ha poi ispirato il film “The Jungle“. Più recentemente inoltre, nel 2021, il pilota Antonio Sena ha effettuato un atterraggio di fortuna, sopravvivendo per 38 giorni in Amazzonia
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