Come ogni giovedì da ormai 5 settimane, questa mattina Disney+ ha rilasciato il nuovo episodio di She-Hulk. La serie ha così superato la prima metà della stagione, che sarà composta infatti da 9 puntate; la fine è sempre più vicina, e i fan non sono mai stati così divisi sul contenuto dello show. Senza mettere in dubbio la qualità dell’interpretazione di Tatiana Maslany, sempre perfetta nel suo ruolo, la serie ha presentato diversi problemi, a partire dalla CGI. Senza perdere tempo, ecco quindi la nostra recensione del quinto episodio.
L’episodio si apre mostrandoci la linea di cosmetici She-Hulk, creata dalla villain Titania in modo da poter registrare il nome di She-Hulk. Jennifer viene così costretta in tribunale dalla super-influencer, decisa a privarla del suo alter-ego dopo che l’eroina l’ha sconfitta nel corso della prima puntata. Non potendo difendersi da sola, Jen dovrà fare affidamento ad una nuova alleata, la collega Mallory Book. Il caso metterà per la prima volta She-Hulk davanti alla prospettiva di assumere definitivamente l’identità da eroe; una scelta non facile, specialmente dopo il rifiuto iniziale per la sua condizione ereditata dal cugino Bruce Banner.
Nel frattempo, mentre Jennifer lotta per poter continuare ad utilizzare il proprio nome, Nikki e Pug vanno in missione con lo scopo di rifarle il guardaroba. Un compito non facile, specialmente viste le misure da Hulk di Jen trasformata. Si rivolgono così allo stilista Luke, l’unica persona qualificata per un compito così titanico. Ma, come scopriamo nel finale, She-Hulk non è l’unica eroina di NY a rivolgersi all’uomo…
Nonostante anche questo episodio non si possa bocciare, allo stesso modo dei precedenti, presenta sicuramente una trama più debole. Lo spazio dedicato al “caso della settimana”, centrale nelle scorse puntate, è molto limitato; viene infatti diviso a metà con la “side quest” di Nikki, forse per preparare il terreno ad un personaggio molto specifico. Una scelta poco condivisibile, specialmente vista l’abilità che la sceneggiatrice Jessica Gao ha mostrato nel saper raccontare storie in pochi istanti.
Sorvolando poi sulla scarsa CGI, la puntata riporta in auge uno dei punti più criticati del primo episodio; Jennifer, mentre beve al bar con Mallory, si scaglia ancora una volta a favore delle donne, in maniera a dir poco improvvisata. È lodabile la volontà di Disney di emancipare le eroine nel MCU, ma i discorsi della protagonista inseriti soltanto per poter vantare una presunta ricerca della parità di genere non sembrano certo la strada migliore. Si crea così fastidio (giustificato) negli spettatori, che rischiano così di prendere in antipatia la figura di She-Hulk. Davvero Jessica Gao non ha potuto fare di meglio? Le già citate capacità della sceneggiatrice non si discutono, quindi queste assurde forzature non si spiegano certo facilmente.
La quinta puntata di She-Hulk fa traballare la struttura costruita finora dalla serie, senza meritare però una bocciatura piena. Lo spazio riservato al caso giuridico della protagonista è troppo risicato, e la storyline secondaria ruba un tempo su schermo eccessivo. Anche la trama principale non avanza quasi per nulla, se non nel finale con un vero e proprio colpo di scena. Vediamo se lo show saprà rialzarsi, o se questa puntata non abbia segnato l’inizio del declino: teniamo le dita incrociate per la prima opzione.
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