La storia della Serie A è ricchissima di giovani calciatori che hanno deciso di seguire le orme del proprio padre. Una scelta, questa, certamente coraggiosa, in quanto costringe chi la fa a tenere testa a chi lo ha preceduto. Inevitabilmente.
In questo articolo, dunque, ci concentreremo su quelle coppie padre-figlio che hanno saputo incidere maggiormente nel campionato italiano. Nella prima generazione così come in quella successiva.
Federico Chiesa non ha bisogno di presentazioni, lo conosciamo tutti: calciatore tra le fila della Juventus dal 2020, cresciuto con la maglia della Fiorentina, è assente dai campi della Serie A dall’ormai lontano gennaio 2022. Tutti noi, tuttavia, ricordiamo le giocate di questo ragazzo con la maglia della Nazionale a EURO 2020. E tutti noi sappiamo che, se alla fine abbiamo vinto quella competizione, un grande merito è da attribuire proprio al figlio d’arte.
Già perché prima di Federico quel cognome era stato portato in Serie A da qualcun altro: Enrico Chiesa, nativo di Genova proprio come il figlio, è stato uno dei migliori attaccanti nella storia del nostro campionato. Una punta che Fabio Capello ha descritto come “un incrocio tra Gigi Riva e Paolo Rossi”. La sua carriera in Serie A, competizione che ha frequentato a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila e in cui ha segnato la bellezza di 138 reti, ha raggiunto i propri vertici con le maglie di Parma e Fiorentina: una Coppa Italia e una Coppa UEFA conquistate tra le fila dei Crociati (entrambe nella stagione 1998-99) e una seconda Coppa Italia ottenuta con i Viola (stagione 2000-01).
La prossima coppia che vi presentiamo è formata da due calciatori che hanno votato la propria carriera all’amore per la propria piazza. Bruno Conti nasce a Nettuno, nella città metropolitana di Roma, e se si escludono le due esperienze in Serie B con la maglia del Genoa (1975-76 e 1978-79), è proprio alla metà giallorossa di Roma che ha dedicato la propria carriera.
Vestendo la maglia giallorossa e ricoprendo il ruolo di ala destra tra il 1973 e il 1991, Bruno Conti non è stato soltanto una bandiera dell’AS Roma, ma anche un protagonista di uno dei periodi più prosperi nella storia della Lupa: la conquista del secondo scudetto nel 1982-83 , dopo quello del ’41-42, cinque Coppe Italia e una finale di Coppa dei Campioni, raggiunta nella stagione 1983-84 ma conclusasi con una sconfitta in favore del Liverpool. Qualcos’altro? È stato anche campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1982.
Non proficua quanto quella del padre ma certamente degna di nota, la carriera di Daniele Conti si contraddistingue anch’essa per l’amore per una città: non più Roma, benché proprio quest’ultima fosse la sua terra d’origine, bensì Cagliari. Nel ruolo di mediano davanti alla difesa, dal 1999 al 2015 Daniele Conti si è infatti impegnato nella difesa dei colori rossoblù, tant’è vero che il suo nome è stato inserito nella hall of fame del club e nella top 11 di sempre votata dai tifosi casteddu.
Forse non tutti sanno che lo stesso Bobo Vieri è un figlio d’arte. Certo, Roberto Vieri detto Bob non portava un nome pesante come i sopracitati Enrico Chiesa o Bruno Conti, e di sicuro il figlio Christian ha avuto una carriera ben più fortunata di quella del padre. E tuttavia si tratta di una calciatore che, cresciuto nelle giovanili della Fiorentina e nella Serie C1 tra le fila del Prato, ha saputo conquistarsi un posto da titolare nella Sampdoria (Serie A), squadra in cui ha militato dal 1966 al 1969.
Le buone prestazioni conseguite con i Blucerchiati hanno portato al prestigioso trasferimento alla Juventus. Una sola e deludente stagione in bianconero: 1969-70. Da qui una serie di alti e bassi con le maglie della Roma, del Bologna, di nuovo del Prato e, per finire, due parentesi nel calcio australiano tra le fila del Marconi Stallions (Sydney, 1977-81 e 1982).
Se il padre ricopriva il ruolo di mezzala, Bobo Vieri era invece un centravanti puro, dotato di notevole forza fisica e un senso del goal fuori dal comune. La carriera di Bobo è nota: il suo nome è legato soprattutto ai Nerazzurri dell’Inter, squadra per cui ha militato dal ’99 al 2005 segnando la bellezza di 104 gol in 144 presenze in Serie A, portando in bacheca la Coppa Italia 2004-05. Prima della Beneamata aveva militato per la Juventus (una Supercoppa UEFA, una Coppa Intercontinentale e uno Scudetto), per l’Atletico Madrid (fu capocannoniere della Primera División nella stagione ’97-98) e, infine, per la Lazio (una Supercoppa italiana e una Coppa delle Coppe).
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