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Serie A: il Pagellone di NCC per il girone di andata

di Elia Mascherini

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Sassuolo: 4

Inutile nascondersi, anche con l’addio di Scamacca e Raspadori ci si aspettava di più dal Sassuolo, da sempre abituato a vendere i propri talenti e ricostruire. Tuttavia, i neroverdi in questa prima parte di stagione sono apparsi poco incisivi, meno audaci nei big match e più inclini a perdere in gare sulla carta favorevoli. Forse il mercato non ha portato sostituti all’altezza delle partenze, così come pesa comunque l’infortunio dell’uomo chiave degli emiliani, ovvero Berardi.

Questo Sassuolo non è minimamente vicino a quello delle passate annate, e improvvisamente l’obbiettivo non è più fare bene e inseguire l’Europa ma cercare di salvarsi. I neroverdi però ora devono cominciare a preoccuparsi, perché il Verona ha cambiato marcia, pertanto il rischio di salutare la Serie A se qualcosa non cambierà a livello tattico e nella testa dei giocatori, è più reale che mai.

Spezia: 6

Si tratta di uno dei voti più difficili di questo pagellone. Si tratta di una squadra dai due volti, capace di soffrire e di portare a casa il punticino, ma troppo propensa a subire gol. L’arrivo di Dragowski in porta non ha di certo celato le insicurezze difensive degli aquilotti, che spesso vanno in apnea ai primi tiri in porta; tra l’altro, la squadra dovrà fare a meno del portiere polacco per infortunio.

Ma nonostante questo, e un attacco che si regge al 99% sulle giornate buone di Nzola, autore di ben nove gol in questa Serie A, i liguri sono attualmente fuori dalla zona retrocessione, ma a Gotti forse si era chiesto di guidare la squadra a posizioni ben più tranquille. Resta il fatto che per ora i 18 punti ottenuti garantiscono sonni relativamente tranquilli.

 

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M’Bala Nzola (@Shutterstock)

 

Torino: 6.5

Il Toro quest’anno partiva con aspettative abbastanza alte, sia per il fattore Juric in panchina che per gli innesti estivi. A frenare un pochino l’entusiasmo è stato il posto lasciato vuoto da Belotti, dato che le alternative non hanno fin qui convinto. Per il resto, i granata sono attualmente settimi in classifica con 26 punti; per migliorare e alzare l’asticella bisogna lavorare sui periodi negativi, come quello che è andato da inizio settembre a metà ottobre.

Infatti, anche se il calendario non era dei più agevoli, gli uomini di Juric hanno racimolato appena quattro punti in sette partite. Detto questo, anche con squadre sulla carta inferiori, i granata non hanno sempre convinto; basti pensare alla sconfitta in casa contro lo Spezia. Per il sogno Europa bisogna quindi fare di più, molto di più; rimane il treno della Conference League che dista 2 punti. In vista della prossima stagione si potrebbe convincere il tecnico ex Verona della bontà del progetto rinforzando l’attacco.

Udinese: 7

I friulani, dopo anni di anonimato, sembravano aver finalmente riscoperto l’ambizione fino a metà ottobre; successo convincente contro l’Inter, bella prestazione contro il Milan, Atalanta e Lazio costrette al pareggio e tante vittorie nel mezzo. A un certo punto, i bianconeri di Udine sono anche stati in cima alla classifica di Serie A; tuttavia, dopo la partita contro la Lazio la squadra di Sottil è apparsa involuta, raccogliendo quattro sconfitte e quattro pareggi, spesso contro squadre in lotta salvezza. Quale è la vera Udinese? In attesa di capirlo, abbiamo deciso di dare un voto nel Pagellone non esageratamente alto, per quanto ai punti i bianconeri meriterebbero di più; l’Europa, dopo anni di anonimato, c’è, ma bisogna invertire la tendenza negativa in questa seconda parte di Serie A.

Verona: 3.5

A mani basse il voto più basso del Pagellone, meritato per diversi motivi. Il Verona non ha una crisi societaria in corso come la Samp, tantomeno è una neopromossa come Cremonese e Lecce, eppure si trova al terzultimo posto. Probabilmente l’addio di Tudor e lo smantellamento della squadra hanno messo a nudo tutta la debolezza di questo Verona, che indipendentemente dalla guida tecnica fa acqua da tutte le parti. L’ultimo cambio di panchina ha cominciato a dare i suoi frutti, dato che in quattro partite sono arrivati sette punti, a confronto dei cinque raggranellati in 15 partite. Ma se non si interverrà sul mercato, le speranze di salvezza potrebbero rimanere soltanto tali.

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