di Elia Mascherini
Il Pagellone NCC della Serie A: ecco le restanti dieci
Monza: 6.5
Parliamoci chiaro; la squadra con Stroppa, anche alla luce delle troppo esuberanti dichiarazioni di Galliani, era da due, forse da uno tenendo conto del mercato condotto in estate. Con Palladino i brianzoli hanno risolto i problemi di cattiveria sotto porta e hanno cominciato a vincere, portandosi a casa anche lo scalpo della Juventus e pareggiando contro l’Inter. Il Monza ora appare più roccioso in difesa e più prolifico in attacco, con i reparti finalmente ben collegati tra loro. Forse il decimo posto rimane un’utopia, però l’importante è tirarsi fuori dalla lotta per la retrocessione, e finora i ragazzi di Palladino ci stanno riuscendo.
Napoli: 9.5
Poco da dire, il Napoli sta letteralmente facendo un campionato a parte, giocando bene e soprattutto vincendo quasi sempre. Spalletti ha ridato linfa a un progetto che è stato rinnovato radicalmente tra i dubbi di molti addetti ai lavori, complici anche i nomi non altisonanti arrivati all’ombra del Vesuvio per sostituire Mertens, Koulibaly e Insigne. E sono proprio i volti nuovi ad essersi rivelati spesso decisivi per la banda azzurra, capace di vincere e convincere. Non c’è veramente altro da aggiungere, è il voto più alto (a ben vedere) del Pagellone. Il 10 (e lode) arriverà in caso di Scudetto.
Roma: 6
Dopo la campagna acquisti dai nomi altisonanti (che comunque stanno di fatto trascinando la squadra), era lecito aspettarsi qualcosa di più dai giallorossi, apparsi spesso poco cinici sotto porta, sia con Abraham che con Belotti, e incapaci di chiudere i match. Pesano i punti persi contro il Sassuolo e le sconfitte contro Lazio, Napoli e Udinese; la classifica recita infatti 37 punti e zona Champions agganciata, anche se per criteri secondari i giallorossi sono attualmente al quinto posto. Tuttavia sembra di percepire un gap molto più profondo con le altre big; Dybala quando è in serata risolve da solo le partite, ma al secondo anno di gestione Mourinho ci si aspettava un salto di qualità più deciso. Per tornare nell’Europa che conta però serve fare di più nel girone di ritorno.
Salernitana: 6
Nicola sta dimostrando che lui e i granata non si sono salvati per puro caso l’anno scorso; la Salernitana ci sta mettendo il cuore in questa stagione e quest’anno può contare su un mercato più decorso, e certamente si tratta di due fattori che hanno permesso al Cavalluccio di accumulare 18 punti, oltre che a togliersi delle soddisfazioni come pareggiare in casa della Juventus.
Il problema però è un altro: nell’ultimo mese la squadra di Salerno pare essersi persa, avendo ottenuto un solo punto nelle ultime sei gare, con l’aggravante degli otto gol presi a Bergamo contro l’Atalanta. Il faticoso lavoro di Nicola rischia quindi di andare in fumo; l’esonero e l’immediata revoca potrebbero non bastare a dare la sveglia, e inoltre occorre registrare la difesa, che nelle ultime uscite è rimata colpevolmente alta, portando così a subire gol evitabili.
Sampdoria: 4
Stiamo assistendo ad una Sampdoria troppo brutta per essere vera, ma per la cui situazione ci sono anche delle scusanti, a differenza di altre squadre. Con delle delicate vicende societarie e senza la possibilità di fare un mercato decoroso, era difficile aspettarsi qualcosa di più dai liguri. Quello che emerge dal campo però, è una arrendevolezza disarmante, unita a un tasso tecnico troppo basso per questa Serie A.
Giampaolo e Stankovic avranno certamente avuto le loro colpe, ma gli interpreti sono quelli che sono, e senza un mercato di gennaio all’altezza della grave situazione, sarà difficile che la musica cambi. In particolare, colpisce la scarsa vena realizzativa in zona offensiva, con appena otto reti realizzate in 19 partite; si tratta dell’attacco più sterile di questa Serie A. Con l’arrivo del tecnico serbo la squadra si è sicuramente incattivita, ma se non si riesce ad arrivare in porta…
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