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Serie A, i peggiori flop della stagione 2022/23

di Alessandro Colepio

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L’ennesima stagione di Serie A, per la precisione la 91esima da quando è stato adottato il sistema a girone unico, è giunta alla fine. Fra i festeggiamenti sfrenati del Napoli, la gioia di chi si è ricavato un posto in Europa e la tristezza di chi ha dovuto salutare dopo lo spareggio, possiamo dire che anche quest’anno i grandi campioni del nostro calcio ci hanno intrattenuto a dovere. O meglio, quasi.

Si, perché in un campionato segnato dalle faville del duo Osimhen-Kvaratskhelia, dai gol di Lautaro e dall’esplosione di Rabiot e Lobotka, c’è stato anche chi ha deluso profondamente le aspettative. Ecco i 6 flop più clamorosi di questa stagione di Serie A, rigorosamente in ordine casuale.

 

Serie A (@Shutterstock)

Charles De Ketelaere, oggetto misterioso del Milan

L’unico strappo alla regola dell’ordine casuale viene effettuato per quello che è stato sicuramente il flop più sonoro di quest’anno. Charles De Ketelaere è arrivato a Milanello su un carro dorato, portandosi dietro un’aura esotica e tante, tantissime aspettative. La maggior parte dei tifosi rossoneri non lo aveva mai visto nemmeno scendere in campo, eppure il suo nome veniva quotidianamente accostato a gente come Kakà e Riquelme.

In tutto questo trambusto di opinioni e dichiarazioni, ci si è scordati di una cosa fondamentale. De Ketelaere è solo un ragazzo del 2001, che a vent’anni si trova a passare dal Belgio alla Scala del Calcio come acquisto di punta del calciomercato dei Campioni d’Italia. I presupposti per deludere c’erano tutti, ma c’è anche da dire che lui ci ha messo del suo: 0 gol e 1 assist in 40 partite stagionali, in totale sono 1481 minuti senza trovare la via del gol.

Sarebbe ingiusto trarre conclusioni affrettate sul suo reale talento alla prima stagione sbagliata, ma bisogna iniziare ad entrare nell’ottica che forse il ragazzo non è ancora pronto a prendersi il Milan. Con il ritorno al Real Madrid di Brahim Diaz e l’affare Kamada non ancora chiuso, per ora è lui il trequartista titolare dei rossoneri: questa stagione ci dirà tanto, anzi tantissimo, riguardo al carattere di Charles De Ketelaere.

 

Charles De Ketelaere (@Shutterstock)

Dusan Vlahovic, i problemi dell’ex attaccante migliore della Serie A

Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita“. Così comincia la Divina Commedia di Dante, guarda caso un fiorentino, e questi versi sono perfettamente associabili al momento nerissimo che sta attraversando Dusan Vlahovic.

Il centravanti serbo sembra sempre più lontano dai fasti di Firenze, quando segnava valanghe di gol e correva sotto la Fiesole con gli occhi della tigre. Per molti era l’attaccante migliore del nostro campionato, oggi si fa fatica a trovare qualcuno che lo collochi in top 3. Il passaggio alla Juventus doveva significare salto di qualità, e invece si sta trasformando in un incubo. Il gol all’esordio faceva ben sperare, idem per la doppietta rifilata al Sassuolo alla prima giornata di questa stagione.

Vlahovic doveva essere il perno centrale della nuova Juventus di Allegri, e invece si è ritrovato a dover stringere i denti per svolgere un ruolo che non è il suo. Tra problemi fisici e di adattamento, in stagione il serbo ha registrato 14 gol e 4 assist in 42 presenze. Numeri da attaccante di media classifica, non certo del centravanti titolare dei bianconeri. Ma al di là dei numeri, a preoccupare davvero è la scarsa attitudine al gioco coi compagni e l’atteggiamento sempre troppo negativo verso sé stesso e gli altri.

Le qualità per fare la differenza ci sono, ora bisogna vedere quanto lui è disposto a sacrificare per la squadra e quanto Allegri vuole puntare sul suo numero 9.

 

Dusan Vlahovic (@Shutterstock)

Romelu Lukaku, un bentornato dal sapore amaro

Spostiamoci ora in casa Inter, dove le cose sono andate sicuramente meglio rispetto a Juve e Milan. Nonostante le due Coppe vinte dai nerazzurri e la finale di Champions League raggiunta, però, c’è qualche ombra anche sulla stagione della squadra di Simone Inzaghi.

La prima è sicuramente quella di Romelu Lukaku, figliol prodigo tornato a casa dopo l’ennesima delusione con la maglia del Chelsea, che sperava di tornare ai fasti dell’era Conte. La stagione del belga è stata tutt’altro che positiva, anche a causa di vari problemi fisici, e le prestazioni negative sono state davvero troppe.

Il bottino di 10 gol in 25 gare di campionato, di cui la metà da titolare, non rispecchia per nulla la travagliata stagione di Lukaku. A fronte di un ultimo mese ad alti livelli, il resto del campionato è stato ben al di sotto delle aspettative. I suoi errori sotto porta sono costati all’Inter più di qualche punto, e purtroppo si può dire lo stesso per la finale di Champions League.

Ad oggi, il suo futuro è ancora incerto. Tutto dipenderà dal Chelsea e dalla sua disponibilità a trattare con i nerazzurri.

 

Romelu Lukaku (@Shutterstock)

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