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“Se mostri le t***e c’è lo sconto”, cartello sessista sotto accusa

di Redazione NCI

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Torino – Ci troviamo al Pub Rough di Santa Giulia, dove, durante la serata erasmus di lunedì, compare il cartello sessista incriminato. “Tre birre 6€, se mostri le t***e 5€”, questo recitava il cartello. Secondo il proprietario è stato male interpretato ma comunque si scusa per l’accaduto.

Cartello sessista, si scatena la polemica

In un momento storico così particolare, dove ogni frase viene passata sotto l’attento scanner del “Politically correct”, una battuta sessista, soprattutto se lasciata per iscritto davanti ad un locale affollato, non è proprio la cosa più furba da fare. È lunedì sera e ci troviamo al Rough Pub di Santa Giulia a Torino, dove, durante una serata erasmus, compare una lavagnetta all’ingresso con un’offerta del tutto particolare: Tre birre a 5€ ma con la possibilità di avere uno sconto di 1€ se si mostra il seno.

Fortunatamente quel messaggio è stato rimosso, ma questo comunque non è bastato a frenare le polemiche. Sono stati molti infatti i commenti negativi in seguito alla pubblicazione della foto sui social, poi prontamente cancellata. Il proprietario si è subito scusato per l’accaduto, anche se, secondo lui, il messaggio è stato male interpretato e non aveva un intento offensivo. Nonostante il cartello sia stato messo per gioco, la questione rischia di essere presa molto sul serio, il titolare, infatti, informa di essere stato contattato da un gruppo di femministe che minacciano di far chiudere il locale.

Cartello Sessista

Le parole del proprietario

Simone Papa, titolare del Pub in questione, difende a spada tratta il suo locale: “È un locale per studenti dove si respira un’atmosfera goliardica e abbiamo addirittura un cocktail, “Meladai”, perché è fatto a base di mela, a cui però verrà cambiato il nome per non creare ulteriori polemiche. Ho organizzato numerose serate erasmus” – conclude – “e mi spiace se qualcuno si è sentito offeso da quel cartello”. Infine aggiunge “Non ne sapevo niente fin quando mi è stato segnalato, all’inizio non pensavo nemmeno che fosse successo nel mio locale”.

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di Antonio Stiuso

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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