Si trova in Scozia il dipinto che ha recentemente meravigliato il mondo; si tratta del quadro di Vincent Van Gogh “Testa di contadina” del 1885. Questo, però, dietro di sé nascondeva un tesoro inedito del grande artista, rimasto celato da una delle sue tele più famose per quasi 140 anni…
Per il ritrovamento si deve ringraziare il National Galleries of Scotland (NGS). Stando a quanto riportato dalla CNN, il museo avrebbe scoperto il “nuovo” autoritratto dopo aver eseguito una scansione a raggi X sul celebre quadro “Testa di contadina“. Frances Fowle, curatrice senior di arte francese preso il museo NGS, ha espresso la sua opinione a riguardo, affermando che:
“Momenti come questi sono estremamente rari. Abbiamo scoperto un’opera sconosciuta di Vincent Van Gogh, uno degli artisti più importanti e popolari al mondo”.
La CNN riporta anche altre dichiarazioni del museo, secondo le quali Van Gogh deve aver lavorato sull’opera in un “periodo chiave” della sua carriera artistica. In particolare, si fa riferimento al trasferimento a Parigi e quindi, all’influenza dovuta all’impressionismo francese.
Il dipinto scoperto, come già anticipato, è un autoritratto piuttosto suggestivo e “avvincente”. Nel comunicato pubblicato dallo stesso museo si può leggere che raffigura “un personaggio barbuto con un cappello a tesa larga e un fazzoletto da collo allentato sulla gola. Fissa lo spettatore con uno sguardo intenso, con il lato destro del viso in ombra e l’orecchio sinistro ben visibile”.
Il museo racconta che durante la sua attività, Van Gogh non riusciva a vendere i suoi quadri; è per questo motivo che le testimonianze lo collocavano in perenne difficoltà economiche. Il successo è poi arrivato solo dopo la sua morte, all’età di 37 anni. Per via della sua complicata situazione finanziaria, era solito riutilizzare le tele dipingendo sul retro; in questo caso, l’artista deve aver considerato “Testa di contadina” più completo rispetto all’autoritratto, rinunciando così a quest’ultimo.
Il dipinto è stato quindi coperto con uno strato di colla e cartone che rende difficile recuperare la tela; per ora i restauratori del museo sono alla ricerca di metodi per separare questa copertura senza riportare danni all’opera principale. Per rimanere aggiornati, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Informa.
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