di Redazione NCI
Nella valle di Qumayrah, nel nord dell’Oman, un paese della Penisola araba, alcuni archeologi hanno recentemente rinvenuto un gioco da tavolo la cui origine sembrerebbe essere antichissima. Si stima che il reperto appartenga a circa 4000 anni fa, un periodo storico a cui fu attribuito l’appellativo “età del bronzo“. Impressionante, se pensiamo quanta dedizione, intelligenza e creatività ci vogliano per realizzare un passatempo di questo tipo. Che sappia unire socialità, svago e impegno cognitivo.
La struttura del gioco
Il tabellone, completamente realizzato in pietra, presenta un intaglio a griglia e dei fori appositamente creati per contenere i pezzi del gioco. L’oggetto ha suscitato grande sorpresa negli scienziati del Centro polacco per l’archeologia mediterranea impegnati nell’area della scoperta. Testimonianza di ciò sono le parole di Piotr Bielinski, uomo a capo della spedizione: “Tali reperti sono rari, ma sono noti esempi da un’area che si estende dall’India, attraverso la Mesopotamia fino al Mediterraneo orientale. L’esempio più famoso di un tabellone di gioco basato su un principio simile è quello delle tombe di Ur“.
Come si gioca?
Spiace ammetterlo, soprattutto per i più curiosi, ma è probabile che non sapremo mai esattamente quali fossero le regole di questo gioco. In assenza di manuali o foglietti illustrativi è infatti difficile riuscire a decifrarne la totale identità. Tuttavia, gli esperti non si sentono di escludere l’improbabile possibilità che, come accaduto per altri giochi antichi, possano essere rintracciati dei manoscritti esplicativi che ci potranno aiutare a scoprire qualcosa in più a proposito.
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di Gabriele Nostro
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