di davide gerace
L’Impero Romano, ancora oggi, è considerato il più importante regno dell’antichità (prima del Medioevo). In termini statistici, l’Impero Romano fu meno esteso rispetto a quello Persiano e a quello Cinese, ma per la qualità di vita, organizzazione sociale, struttura politica ed economica, viene considerato nettamente superiore. Ancora oggi, nonostante le numerose scoperte archeologiche fatte, molti aspetti di un’entità così potente rimangono misteriosi. Ad aiutare a gettare una nuova luce sui misteri dell’impero arriva una nuova scoperta fatta grazie a Google Earth.
Le immagini satellitari di Google Earth
Come riporta in uno studio la rivista accademica Antiquity, grazie a Google Earth, sono stati scoperti ben tre accampamenti romani nel deserto meridionale della Giordania. Una scoperta incredibile, confermata dalle immagini satellitari, che mostrano le cinta murarie tipiche degli accampamenti romani, con la classica conformazione geometrica ortogonale.
Strutture molto simili a quelle rinvenute in tutta Europa, mentre in Medio Oriente sono abbastanza rare. Le immagini rivelano solo la cinta muraria esterna, mentre tutto ciò che c’è all’interno è sepolto dalla sabbia.
Romani in missione segreta?
Restano da chiarire diversi aspetti, cosa ci facevano soldati romani nel deserto della Giordania? Gli archeologi hanno provato a ricostruire tutta la vicenda. L’ipotesi più credibile parla di una missione segreta dei soldati, in un’età storica delineata intorno al secondo secolo d.C..
In quel periodo, la zona meridionale della Giordania era occupata dal regno dei Nabatei, popolo inizialmente alleato di Roma. Come spiega il sito Live Science, secondo gli archeologi la posizione dei tre accampamenti è abbastanza inusuale e l’ipotesi è che: “I campi facessero parte di una missione romana segreta, per attaccare da una direzione inaspettata. I registri romani indicano che dopo la morte del suo re nel 106 d.C., il regno nabateo passò pacificamente sotto il dominio romano durante il regno di Traiano“.
Queste nuove scoperte dimostrano forse una nuova realtà, il passaggio del regno dei Nabatei ai Romani non fu forse così pacifico come descritto dai registri dell’Impero. Oppure i Romani furono solo previdenti, piazzando delle truppe nascoste in caso di un “passaggio di consegne” poco pacifico. La scoperta potrebbe comunque parzialmente riscrivere una sezione di storia romana.
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