di Lorenzo Peratoner
Un documento proveniente dall’Archivio di Stato di Firenze potrebbe riscrivere in parte l’origine e la biografia di Leonardo da Vinci, una delle figure più geniali di tutta la storia umana. Stando a quanto riportato dall’atto scritto, Caterina, la madre dell’umanista, sarebbe stata una schiava proveniente dalla Circassia, nella zona del Caucaso; vediamo quindi i dettagli, riportati da RaiNews e SkyTG24.
L’annuncio della scoperta
Uno dei più grandi misteri che ruotavano intorno a Leonardo da Vinci era l’identità della madre, sulla cui condizione di schiava aleggiavano solamente delle ipotesi non supportate da evidenze materiali; ora, tuttavia, la prova è finalmente emersa, e a raccontarla è direttamente l’artefice del ritrovamento, il professore di Letteratura Italiana all’Università di Napoli “L’Orientale“, Carlo Vecce. L’annuncio di questo importante ritrovamento è avvenuto a Firenze, nella sede di Giunti Editore, dove Vecce ha anche presentato il suo primo romanzo: “Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo“. In merito alla sua ultima fatica, l’autore l’ha descritta con queste parole:
“E’ una docu-fiction basata su una storia vera, dove i nomi dei personaggi citati sono quelli veri, rinvenuti nei manoscritti che ho consultato”.
I documenti rivelatori consistono in un atto di liberazione di Caterina, in cui si legge che lei è figlia di Yakob, un regnante di una realtà regionale a nord del Caucaso; tuttavia, secondo la ricostruzione di Vecce, nel corso di un viaggio sarebbe stata rapita dalle tribù nomadi tartare, che l’avrebbero portata alla foce del fiume Don, nell’antica città di Tana. Una volta venduta agli Ottomani, questi, nel 1439, l’avrebbero trasportata fino a Costantinopoli, che allora era una piattaforma fondamentale dei commerci mediterranei; dei mercanti veneziani in affari nella capitale ottomana l’avrebbero infatti comprata e portata in Italia. Giunta nella Penisola, sarebbe arrivata a Firenze nel 1442, sempre in qualità di schiava.
Leonardo, figlio illegittimo di Caterina e Piero
Questa ricostruzione condurrebbe quindi ai famosi documenti del 2 novembre 1452; in essi si legge che Ginevra d’Antonio Redditi, padrona di Caterina, l’avrebbe liberata mediante un rogito firmato dal notaio Piero da Vinci, padre di Leonardo; il futuro umanista, infatti, fu frutto di una relazione illegittima tra Caterina e Piero, poiché aveva già sei mesi d’età quando venne firmato il rogito.
Caterina avrebbe cresciuto Leonardo per i suoi primi dieci anni di vita; successivamente lei si risposò con un altro uomo, Antonio Butti, senza tuttavia rompere i legami con Leonardo, tanto che avrebbe vissuto con lui per un periodo a Milano, dove morì. Carlo Vecce, in merito alla sepoltura di Caterina, avrebbe rivelato un’altra potenziale scoperta; tra le varie ossa rinvenute nella cripta della cappella dell’Immacolata Concezione, attualmente oggetto di scavi archeologici, ci potrebbero essere infatti quelle della madre dell’umanista di Anchiano. Su questa novità, tuttavia, non si ha ancora una certezza assoluta, risultando in un’ipotesi e azzardo dello studioso.
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