L’Italia, da qualche giorno, si è svegliata con l’incubo delle scommesse legate ad alcuni giocatori della Serie A, o che ne hanno fatto parte nei campionati passati. Tra questi, Nicolò Fagioli e Sandro Tonali. I due, però, potrebbero andare incontro a destini diversi.
Perché si parla di due situazioni diverse? La prima ragione è legata al modo in cui Fagioli e la Procura di Torino sono “entrati in contatto”. Essendosi autodenunciato, ed essendo pronto a patteggiare, il centrocampista della Juventus dovrebbe ottenere uno sconto della pena. Questo è quanto previsto: la riduzione del 50% della pena. Il collaborare con la Procura, inoltre, potrebbe portare ad un ulteriore riduzione. Secondo la Gazzetta dello Sport, si parla di 10 mesi. Dai tre anni minimi di squalifica si passerebbe infatti ai 18 (un anno e mezzo vista la riduzione del 50% per l’autodenuncia e il patteggiamento), scendendo ulteriormente a 10 vista la collaborazione che ha fornito e fornirà il classe 2001 bianconero.
Sempre secondo la Rosea, la situazione di Sandro Tonali è decisamente differente. L’ex rossonero, ora al Newcastle, potrebbe addirittura rischiare fino a cinque anni. Innanzitutto, va capito su cosa avrebbe scommesso il centrocampista: se dovesse esserci di mezzo anche solo una scommessa sul Milan, squadra nella quale militava prima di trasferirsi in Premier League, la situazione sarebbe complicata. Da qui l’ipotesi dei cinque anni per Tonali. Bisogna inoltre capire quali sono le intenzioni della Federazione. L’intento è quello di dare un segnale forte: queste scommesse non sono un peso da cui liberarsi. Semmai, è un problema da debellare, e l’importante è anche evitare che situazioni del genere possano ripetersi.
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