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Scienza, nuovo studio conferma che il Covid è partito dal mercato di Wuhan

L’ipotesi di cui più avevamo sentito parlare ora trova conferma, gettando nello sconforto più totale i complottisti di tutto il mondo. Secondo uno studio dei ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla pubblicato su Science, il Covid sarebbe partito dal mercato di animali di Wuhan.

Conferme sull’inizio della pandemia da Covid-19

La pandemia da Covid-19, il virus che ha messo in ginocchio tutto il mondo a suon di lockdown, nasconde ancora numerosi misteri ai quali gli studiosi cercano di dare una risposta. Una delle domande più frequenti era senza dubbio quella sulla sua nascita; le persone di tutto il mondo si sono sbizzarrite a trovare una soluzione al quesito, qualcuno ipotizzando un primo focolaio proveniente dal mercato di animali di Wuhan, qualche altro urlando a un complotto secondo cui il virus sarebbe scappato da un laboratorio segreto.

Oggi la domanda sembra non destare più dubbi: il primo focolaio di Covid-19 sarebbe partito dal mercato di animali vivi di Wuhan. L’ipotesi più accreditata, quindi, trova un’ulteriore conferma grazie ad uno studio pubblicato su Science da un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla.

Il mercato di Wuhan come primo focolaio

I ricercatori sono arrivati a questa conclusione semplicemente ricostruendo le coordinate geografiche di 155 dei primi 174 casi censiti di Covid 19. “Analizzando le prove disponibili abbiamo avuto conferma che il salto di specie con cui il virus si è fatto largo nell’uomo è avvenuto a partire da animali in vendita al mercato di Wuhan negli ultimi giorni di novembre del 2019”. È quanto afferma Kristian Andersen, docente di immunologia e microbiologia nonché coordinatore di due studi, entrambi pubblicati su Science, con cui si cerca di far luce sull’inizio della pandemia.

Il contagio sarebbe quindi partito dal contatto con gli animali vivi venduti nel mercato di Wuhan. Le tracce del virus, infatti, sono state rilevate in una bancarella e nei campioni d’acqua provenienti dal mercato; un segno, questa volta determinante, che il passaggio del virus da animale a uomo sia avvenuto in quest’area. Inoltre pare che il passaggio sull’uomo non sia avvenuto prima di gennaio 2020 e quindi risulta “improbabile che il coronavirus circolasse già tra gli esseri umani prima di questa data”.

La pandemia quindi è “con ogni probabilità il risultato di diversi eventi zoonotici registrati a breve distanza di tempo”. Ora non resta da capire, però, cosa sia successo a monte, prima del passaggio all’uomo; questo passaggio, secondo gli studiosi, “non può prescindere da una stretta collaborazione e cooperazione tra i ricercatori di tutto il mondo”.

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Antonio Stiuso

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