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Rocky: sceneggiatura venduta per 437.500 dollari

di Redazione NCI

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Il quaderno originale con all’interno le pagine della sceneggiatura di “Rocky” è stato battuto all’asta per un totale di 437.500 dollari. Con esso l’attore e regista Sylvester Stallone ha offerto anche molti altri oggetti di scena all’asta, vendendoli a cifre inimmaginabili. Il successo è dovuto alla fama dell’attore, superstar e icona pop internazionale. Il film sul pugile italo-americano ha lanciato la sua carriera, con una notorietà tale da generare sette sequel e spin off. Scopriamo i dettagli di questa asta delle meraviglie.

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Stallone all’asta

L’asta è stata tenuta dalla “Julien’s Auctions” di Los Angeles, che si occupa di cimeli cinematografici, musicali, sportivi e artistici.  Il catalogo “Property from the Life and Career of Sylvester Stallone” comprendeva quasi 500 oggetti della collezione personale dell’attore, che li ha ceduti personalmente alla casa d’aste. Tra di essi erano presenti costumi e oggetti di scena di alcuni dei film più iconici con lui protagonista, come “Rocky“, “Rambo” e “Cliffhanger“. Hanno colpito in particolare i pantaloncini da boxe con la bandiera americana di “Rocky“, venduti a 200.000 dollari a fronte dei 10.000 del prezzo iniziale. Anche il coltello “Hero” con il numero 1 del film “Rambo” non è passato inosservato, arrivando a 128.000 dollari dai 10.000 iniziali.

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Il quaderno di Rocky

Il taccuino a spirale Mead risale agli anni ’70 ed è unico e originale, in quanto contiene i primi dettagli del film “Rocky” scritti a mano da Stallone stesso. Sono presenti alcuni dialoghi e concetti per lo sviluppo di personaggi come Balboa, Adriana, Paulie, Mickey, Apollo ed altri mai realizzati. Stallone li scrisse in soli tre giorni e mezzo con una penna Bic. Per avere il manoscritto, i futuri produttori del film gli offrirono ben 265.000 dollari, con l’accordo però di cambiare l’attore protagonista. Alcune delle proposte per il film furono Burt Reynolds, James Caan e Ryan O’Neal. Lo sceneggiatore però rifiutò, nonostante in quel periodo avesse bisogno di soldi, impuntandosi per impersonare lui stesso il pugile. Alla fine la produzione accettò con un contratto di 350.000 dollari a settimana, il minimo sindacale per un attore. Stallone mantenne però il 10% sugli incassi.

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di Alice Casati

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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