di Alessandro Colepio
Immaginate di poter vedere Saturno, il pianeta diventato celebre per i grandi anelli di detriti e ghiaccio che lo circondano, privato di questa caratteristica. Un evento così particolare sarebbe imperdibile per gli appassionati di astronomia, che avrebbero la possibilità di osservare il pianeta in maniera totalmente differente dal solito.
23 marzo 2025: ecco la data in cui, secondo gli scienziati, Saturno perderà i suoi anelli. Ovviamente si fa per dire, dato che la scomparsa delle masse detritiche intorno al gigantesco corpo celeste è solo frutto di un gioco di prospettiva. Vediamo nello specifico cosa causerà questo singolare fenomeno.
Perché gli anelli di Saturno scompaiono
Innanzitutto è bene sapere che i cosiddetti anelli di Saturno sono formati da una massa di oggetti spaziali congelati che sono rimasti intrappolati nell’orbita del pianeta. Questi detriti hanno una dimensione variabile, che va dal micrometro al metro, e proprio per questo gli anelli hanno uno spessore molto sottile, calcolato intorno ai 10 metri.
Gli anelli, divisi in esterni ed interni, si sono formati a circa 6600 km dalla superficie del pianeta e si estendono per più di 100mila km. Sono in pratica delle enormi fasce, sottilissime, che riflettono la luce del sole e per questo si rendono visibili all’occhio umano. Qui però entra in gioco la rotazione di Saturno.
Il gigante gassoso, infatti, nel suo moto orbitale ha continuamente delle leggere variazioni all’inclinazione del suo asse. Questi squilibri modificano di conseguenza l’angolatura degli anelli rispetto alla Terra, portandoli in alcuni casi a raggiungere la perpendicolarità perfetta. È questo ciò che accadrà il 23 marzo 2025: lo spessore troppo ridotto sarà la causa di un gioco ottico per cui sembrerà che Saturno non abbia gli anelli.
In questo fenomeno di prospettive non conta solo il moto del secondo pianeta più grande del sistema solare, ma anche quello della Terra, che deve trovarsi nella giusta posizione per risultare in linea con Saturno. Gli anelli scompariranno nel 2025 e torneranno pian piano ad essere sempre più visibili, raggiungendo nel 2032 la posizione migliore per noi osservatori. La scomparsa dovrebbe verificarsi di nuovo nel 2038, per cui gli scienziati e gli appassionati dovranno sfruttare al meglio il fenomeno del 2025. Se avete un telescopio, segnatevi la data del 23 marzo: sarà un giorno da non perdersi!
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