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Sampdoria l’incubo si è avverato, Serie C!

di Redazione Network NCI

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La Sampdoria retrocede ufficialmente in Serie C. Un verdetto pesante, ma tutt’altro che sorprendente per chi ha seguito da vicino l’andamento della stagione. I problemi, evidenti fin dall’estate, si sono accumulati tra campo e società, in un mix di limiti tecnici, fragilità gestionale e instabilità strutturale. Non è bastata la disperata idea di richiamare le vecchie glorie come Evani o Mancini per suscitare qualcosa all’interno dello spogliatoio, gli ultimi risultati hanno condannato i Blucerchiati. Analizziamo i principali fattori che hanno portato una delle realtà storiche del calcio italiano al terzo livello professionistico.

Sampdoria, una stagione da dimenticare

La stagione era iniziata con aspettative modeste ma comunque orientate alla salvezza tranquilla. Fin dalle prime giornate è emersa una squadra disorganizzata, priva di identità e con una rosa poco competitiva. Gli allenatori si sono alternati senza riuscire a incidere realmente. Le scelte di mercato, spesso dettate più da esigenze economiche che da una visione tecnica, hanno portato a un organico sbilanciato. Un rendimento casalingo insufficiente, i pochi gol segnati e una costante difficoltà nel tenere il campo contro qualunque avversario, hanno fatto da preludio alla tragedia sportiva che i tifosi scongiuravano da inizio anno.

Mancini

Roberto Mancini (@Shutterstock)

Cos’è mancato davvero?

Dopo il passaggio di proprietà, l’ambiente sembrava aver ritrovato un minimo di stabilità. Ma le difficoltà sono emerse in modo evidente già a metà stagione. Ritardi nei pagamenti, tensioni, mancanza di una linea chiara sul futuro sportivo hanno reso la situazione invivibile all’interno del club e i risultati sono stati indecenti. I dirigenti non sono riusciti a garantire continuità e solidità, contribuendo a creare un contesto instabile anche per lo spogliatoio già frammentato. In poche parole è mancata l’unione. Quell’unione che non solo salva le stagioni ma che ti permette di avere terreno fertile per una possibile rinascita che adesso sembra essere davvero lontana anni luce. Alla Samp è mancato soprattutto il cambio di rotta, trovato dai cugini del Genoa capaci di salvare la stagione con l’arrivo di Patrick Vieira.

Vieira

Vieira (@Shutterstock)

Da dove ripartire?

Ora il club si trova di fronte a uno scenario completamente nuovo. La Serie C ti impone sfide e scelte diverse, sportive ed economiche, e richiederà un riammodernamento totale del modello societario. Sarà fondamentale costruire un progetto ben strutturato, con figure competenti e una dirigenza capace di pianificare un piano di ripartenza. Le basi per ripartire sono stabili a partire da una tifoseria fedele e una piazza che resta tra le più importanti d’Italia. Ovviamente non basteranno senza scelte coerenti e ragionate. La Sampdoria dovrà dimostrare sul campo di essere pronta a risalire nel calcio che conta, lo richiedono i tifosi, ma soprattutto la storia perché un club così prestigioso capace di vincere campionati e di giocarsela con tutti in Europa, merita qualcosa di diverso.

Tifoseria della Sampdoria (@Shutterstock)

Scritto da Giorgio Spasaro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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