State vedendo un film di Spider-Man, oppure di Batman: proprio quando il protagonista sta per sconfiggere il suo acerrimo nemico con armi in dotazione e spettacolari superpoteri, ecco che la scena cambia. Vi ritrovate nell’Italia della seconda metà dell’Ottocento. Garibaldi, guarda divertito la vostra faccia attonita. Ecco, quello che per noi italiani potrebbe essere un trauma insuperabile, è ciò che sembra dover accadere in Russia.
Il Cremlino ha infatti pubblicato sul proprio sito ufficiale un’informativa nella quale ha affermato il proprio impegno nel promuovere personaggi della cultura russa. Tale nota recita che:
“Il governo russo dovrebbe adottare misure che promuovano gli eroi della storia e del folclore russi che soddisfano i valori tradizionali, includendo anche l’uso di opere d’arte, materiali stampati, souvenir e altri beni di consumo”.
Tutto è iniziato dalla ricerca di un regalo. Infatti, la studiosa ultrasettantenne Natalia Narochnitskaja non riusciva a trovare per i suoi nipoti delle magliette dove fossero ritratti eroi russi. “Solo Batman, Spider-Man ed ogni tipo di mostro” ha spiegato la storica, di fronte al Presidente russo, altri colleghi e rappresentanti religiosi, in occasione di un incontro tenutosi il 4 novembre scorso. Il Cremlino ha compreso non solo il disagio della donna, ma anche la necessità di proteggere la cultura russa. Questo, anche a costo di “fare una strage” di supereroi americani i quali allontanerebbero i bambini russi dalle loro origini.
Il professore Vladimir Kozyrkov propone di “sostituire Batman” con Ivan Tsarevich, il “principe azzurro” delle fiabe slave. Elena Jampolskaja, presidente della Commissione Cultura della Duma, vorrebbe promuovere anche le figure della Grande Guerra Patriottica come i partigiani ucraini anti-nazisti della “Giovane Guardia” e dell’omonimo romanzo di Aleksandr Fadeev.
Jana Lantratova, vicepresidente della Commissione Istruzione, vorrebbe sponsorizzare i nuovi eroi dell’offensiva in Ucraina come la “babushka con la bandiera dell’URSS” o il “bimbo Aljosha che saluta i carri armati”. C’è chi ha pensato di sostituire i personaggi dei fumetti americani con figure storiche come Alexander Nevsky e Dmitry Donsky. Il primo proclamato santo dalla Chiesa ortodossa, il secondo principe di Russia del XIV secolo. Tutte proposte con lo scopo di risolvere il “problema nazionale” entro la data del 15 maggio, come stabilito da Putin.
Gli 883 cantavano “Hanno ucciso l’Uomo Ragno, chi sia stato non si sa”. In Russia lo stanno per uccidere assieme ad altri “colleghi” e non ci saranno neanche dubbi sul colpevole.
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