di Tommaso Bersanetti

Non sono solo i soldati e i politici i partecipanti a questa terribile guerra tra Russia e Ucraina. Da qualche giorno infatti gli hacker di tutto il mondo hanno preso di mira lo stato governato da Putin per fermare l’invasione. Tra siti inaccessibili, televisioni e radio dirottate e comunicazioni sempre più complicate, a rimetterci questa volta sono state… le stazioni di ricarica per le macchine elettriche!

Russia, le macchine elettriche insultano Putin

Dopo i numerosi assalti online compiuti dal gruppo Anonymous e dagli hacker di tutto il mondo, questa volta l’attacco è diretto abbastanza esplicitamente al presidente russo. “Putin sei una testa di ca…” scritto in russo, questa è la dicitura riportata su alcune stazioni di ricarica per le macchine elettriche su un’autostrada. A riprogrammare gli “electric-charging station” sarebbe stato un hacker ucraino che si è così unito agli altri dirottatori che in questo periodo hanno preso di mira il territorio russo.

L’attacco hacker combinato è senza precedenti

Non solo gesti provocatori e insulti al presidente russo hanno preso atto in queste prime settimane di guerra. Il ruolo degli hacker infatti si sta rivelando inaspettatamente decisivo in molti aspetti del conflitto. Come riportato da La Repubblica infatti un gruppo di dirottatori bielorusso ha quasi bloccato un’intera linea ferroviaria. Lo scopo? Fermare, o almeno rallentare, la marcia dell’esercito del loro paese per impedirgli di raggiungere la posizione desiderata.

Anche gli hacker che dovrebbero essere “alleati” della Russia e della Bielorussia quindi si sono schierati contro gli stati di Putin e di Lukashenko. Per ora però i dirottamenti e le azioni compiute dai “pirati informatici” non hanno avuto un effetto così influente sul conflitto in atto. Che con l’avanzare del tempo possano diventare veri e propri protagonisti di questa guerra?

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di Tommaso Bersanetti

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