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Roberto Carlos e lo spogliatoio matto dei Galacticos: “Vino, birra, e a letto…”

Roberto Carlos, Zidane, Figo, Ronaldo, Beckham. Questi solo alcuni dei nomi che componevano il Real Madrid dei “Galacticos”: una squadra fortissima che forse poteva vincere ancora di più, e come tutte le squadre, aveva le proprie, intoccabili, regole di spogliatoio.

Vino, birra e.. esoneri

Roberto Carlos, che è arrivato al Real nel 1996 ed è rimasto undici anni, ha visto costruire quella squadra ed ha raccontato qualche aneddoto “galattico” alla TV portoghese Canal 11. Gestire uno spogliatoio con tanti campioni non è cosa facile, e lo sa bene Vanderlei Luxemburgo. Il tecnico brasiliano voleva portare la rivoluzione al Bernabeu, ma le abitudini dei giocatori hanno avuto la meglio.

“Dopo cena portavamo sempre tanta birra e vino, a tavola c’erano sempre almeno due bottiglie. Io e Ronaldo gli dicemmo: ‘Professore, qui la gente ha le sue abitudini, se ne accorgerà ma non provi a cambiarle. Non tolga vino e birre, altrimenti avrà problemi’. E lui che fa? Prima toglie le birre e poi il vino. È durato tre mesi. Il mondo del calcio è piccolo, le notizie arrivano alla dirigenza…e ciao”.

Ci ha provato anche Camacho, ma con scarsi risultati: “Arriva negli spogliatoi, tutto serio e con il suo storico passato al Real. Ci dice ‘domattina voglio tutti qui alle 7’. Noi ci allenavamo alle 10:30, ci abbiamo parlato per cercare di cambiare orario”. Il tecnico spagnolo fu esonerato dopo tre sole partite.

Roberto CarlosRoberto Carlos

Roberto Carlos: l’intesa con Del Bosque e Ronaldo

La dirigenza dei “Blancos”, allora, vira su Vicente del Bosque, che sceglie la strada della fratellanza: “Era più un amico che un allenatore, ci capiva perfettamente e non c’era bisogno di regole. Lunedì e martedì ci metteva gli allenamenti alle cinque di pomeriggio perché sapeva che la mattina alle undici non si sarebbe presentato nessuno”.

E in quel Real Madrid tutto brasiliano, Roberto Carlos s’intendeva alla perfezione con Ronaldo, dentro e fuori dal campo: “Ho conosciuto Ronaldo nel 1993. E sono sempre stato nella stessa stanza con lui. Ho dormito più volte con Ronaldo che con mia moglie”. Con tanti saluti alla signora Carlos.

 

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di Federico Minelli

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