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Rimini: risarcita perché l’ex marito vive con l’amante vicina di casa

di Francesco Gervasio

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Una donna di Sant’Arcangelo di Romagna (Rimini), lasciata dopo quasi 40 anni di matrimonio, è stata risarcita per danni morali dall’ex-marito. La casalinga 59enne è caduta in depressione quando l’ex marito si è trasferito con l’amante nella stessa via, a pochi metri da casa sua. L’avvocato della donna ha riferito a Il Resto del Carlino che l’ex marito non le pagava gli alimenti. Inoltre le aveva anche causato “uno stato di fortissima depressione” con il suo comportamento.

Risarcita dopo uno stato di depressione

L’ex moglie ricorda: “Per me è stato un incubo”. Dopo essere stata abbandonata per un’altra donna, l’ex marito aveva smesso di versarle il denaro per il mutuo della casa e, da agosto 2023, era andato a vivere proprio nella stessa via. La donna si è trovata improvvisamente sola, dopo quasi 40 anni di un matrimonio che credeva solido.

La 59enne ha avviato una causa legale per chiedere la separazione con addebito e il risarcimento dei danni morali. “Era disperata” ha ricordato il legale della donna a Il Resto del Carlino. L’ex marito, un 61enne, aveva smesso di versarle l’assegno di mantenimento dopo essersi trasferito dalla nuova compagna a poche centinaia di metri dall’ex moglie. Questa vicinanza forzata ha aggravato ulteriormente lo stato di depressione della donna, che ha vissuto il dover vedere quotidianamente l’ex marito, con la nuova partner, come un’ulteriore umiliazione.

Il processo legale

La donna ha dovuto affrontare non solo la separazione, ma anche una battaglia legale per ottenere quanto le spettava di diritto. Durante il processo, sono emersi dettagli del comportamento dell’ex marito che hanno evidenziato la sua mancanza di considerazione per il benessere dell’ex moglie. Alla fine, tramite un accordo consensuale, la donna ha ottenuto un assegno di mantenimento di 350 euro al mese, oltre agli arretrati e 4.300 euro a titolo di risarcimento per i danni morali. Inizialmente, per questi ultimi erano stati richiesti 20mila euro, ma la somma concordata ha rappresentato comunque un riconoscimento del torto subito.

La donna ha dichiarato di sentirsi finalmente soddisfatta della sentenza, vedendola come un riconoscimento della sua sofferenza e una forma di giustizia per tutto ciò che ha dovuto affrontare.

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