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Rianimare gli organi dopo la morte… Ora è possibile!?

di Tommaso Casolla

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La medicina è il frutto di un progresso inarrestabile che ha segnato la storia dell’uomo. Ad oggi nonostante gli enormi passi in avanti, restano ancora molte le problematiche mediche che non riusciamo ad affrontare. La scienza di anno in anno sviluppa nuovi metodi a favore della medicina ed il progresso continua ad avanzare. L’ultima di queste scoperte sarebbe, incredibilmente, la possibilità di “far tornare in vita” gli organi.

L’esperimento di carattere etico-scientifico

I ricercatori dell’Università di Yale hanno effettuato una scoperta che potrebbe stravolgere la concezione etica della morte. Se prima dell’esperimento si pensava che la morte potesse essere esclusivamente rapida e permanente, ad oggi sappiamo che, in un certo senso, non è così. Questi ricercatori hanno scoperto come il processo di collasso degli organi avvenga in maniera lenta e per fasi. Gli organi dopo la morte, affamati di ossigeno, si gonfiano, ma i vasi sanguigni cominciano a collassare e le cellule a morire. Gli studiosi hanno quindi cercato di interrompere questo processo e di stimolare gli organi a “tornare in vita”.

Per effettuare le loro ricerche si sono serviti di maiali e, una volta stabilite le condizioni etiche dell’esperimento, li hanno anestetizzati e in seguito hanno fermato il loro cuore. Una volta morti, gli animali sono stati collegati al dispositivo OrganEx. Questa tecnologia è composta da un tipo di sangue “sintetico” che non può coagularsi nei vasi sanguigni che collassano, una serie di composti che “calmano” il sistema immunitario e un dispositivo che simula il cuore nel pompare il fluido. Il risultato è stato sorprendente; dopo sei ore di funzionamento di OrganEx alcune funzioni degli organi erano completamente ripristinate. Addirittura alcune cellule del cuore erano di nuovo in grado di contrarsi per pompare sangue.

Il successo medico e il prossimo utilizzo

La scoperta pubblicata sulla rivista Nature e riportata dalla BBC ha dell’incredibile. Il ricercatore Zvonimir Vrselja si è espresso sull’esperimento: “Abbiamo dimostrato che possiamo effettivamente avviare la riparazione cellulare a livello molecolare. Possiamo persuadere le cellule a non morire”. La tecnologia non è ancora adatta all’utilizzo sulle persone ma si possono già tracciare delle proiezioni sul miglioramento medico che essa potrebbe portare. In primo luogo grazie alla rianimazione degli organi sarà possibile mantenere questi stessi più a lungo e, in un futuro più lontano, addirittura a trasferire gli organi da persone già morte. Inoltre, se la tecnologia dovesse ancora migliorare, sarebbe forse possibile, in un lontano futuro ed in determinate situazioni, il fantascientifico ritorno dalla morte…

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