Rendere Marte un pianeta abitabile: sembra fantascienza, ma da anni gli scienziati stanno lavorando per rendere il Pianeta Rosso un luogo in cui poter vivere. E il progetto di “Terraformazione” potrebbe essere affiancato dall’introduzione di un particolare elemento: i cianobatteri…
Come riporta Esquire, per rendere abitabile Marte, gli scienziati devono superare diversi problemi. Tra i problemi più spinosi da risolvere ci sarebbero quelli di riuscire a coltivare su Marte, e il cercare di eliminare le radiazioni mortali presenti sul pianeta per via dell’assenza di magnetosfera.
Per anni queste problematiche hanno di fatto reso impossibile la trasformazione del Pianeta Rosso. Adesso però, gli scienziati stanno pensando ad una nuova soluzione, ovvero i cianobatteri. Questi organismi unicellulari, hanno permesso di trasformare la Terra nel pianeta rigoglioso che conosciamo e in cui viviamo.
I cianobatteri permettono la formazione di vita multicellulare complessa. Inoltre, sono in grado di “fissare l’azoto”, un processo biologico grazie al quale l’azoto atmosferico N2 viene organicato in ammonio NH4+. Si tratta di una forma che permette all’azoto di entrare nel suo ciclo biogeochimico; l’ammoniaca è un nutriente fondamentale per la creazione di piante complesse. Questi organismi quindi, potrebbero rendere possibile la trasformazione di Marte.
Sorge però un altro problema: come si possono impiantare i cianobatteri su Marte? Per vivere, ai cianobatteri basta circa il 10% della pressione che c’è sulla Terra, ma le rigide condizioni atmosferiche del Pianeta Rosso, causerebbero l’immediata morte degli organismi, se questi non vengono tenuti sotto controllo dall’uomo. Difatti, la pressione atmosferica di Marte è talmente bassa che l’acqua liquida evapora quasi immediatamente, e inoltre, ai batteri non è possibile assorbire abbastanza anidride carbonica per sostenersi. Difatti, per creare un ambiente efficiente adatto all’esigenza e per garantire la sopravvivenza dei cianobatteri, servirebbero pressurizzazione, riscaldamento e illuminazione artificiale.
Nel frattempo, la NASA continua con la propria campagna scientifica su Marte, dopo che il rover Perseverance ha raggiunto il delta di un fiume formatosi miliardi di anni fa dall’affluenza di questo in un lago vulcanico, che si trova sul bordo del cratere Jazero “Three Forks“. Il cratere è chiamato così perché dallo stesso, partono tre diverse strade che portano allo stesso delta. L’obbiettivo del rover è quello di cercare segni di vita microscopica, scopo confermato anche da Ken Farley del California Institute of Technology.
Il progetto di trasformazione di Marte quindi, è più vivo che mai. Per altre notizie e news di qualsiasi genere, seguici su Nasce, Cresce, Informa!!
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