castrazione chimica (pixabay)
Il Regno Unito ha avviato una sperimentazione sulla castrazione chimica per i detenuti che sono stati condannati per gravi crimini sessuali. Questa misura, Già attiva in 20 prigioni, mira a prevenire la recidiva e aumentare la sicurezza pubblica.
La castrazione chimica consiste nella somministrazione di farmaci che riducono la produzione di testosterone, abbassando quindi il desiderio e l’impulso sessuale. Non si tratta di un intervento chirurgico, ma di un vero e proprio trattamento farmacologico reversibile e spesso accompagnato da supporto psicologico. Studi mostrano che può ridurre la recidiva fino al 60% nei soggetti con forte dipendenza dall’impulso sessuale.
La sperimentazione, già attiva in 20 prigioni britanniche, è un passo molto importante nelle politiche di contrasto ai reati sessuali più gravi. Il programma è stato avviato dopo un lungo e intenso dibattito pubblico e politico, come riportato dalla BBC e dal The Guardian.
Secondo queste fonti, l’obiettivo del reintegro della castrazione chimica è duplice: ridurre il rischio di recidiva tra i detenuti con reati sessuali gravi e offrire un’alternativa meno invasiva rispetto a pene detentive più severe. I farmaci utilizzati agiscono bloccando la produzione di testosterone, e sono somministrati sotto stretto controllo medico.
Tuttavia, la misura non è priva di controversie. Alcuni gruppi per i diritti umani e associazioni mediche hanno espresso grande preoccupazione sull’etica della pratica e hanno sottolineato che il consenso dei detenuti deve essere sempre libero e informato. Inoltre è fondamentale garantire che il trattamento non venga usato come punizione aggiuntiva o coercizione.
La parlamentare Shabana Mahmood ha dichiarato che questa sperimentazione è stata accolta con molta attenzione da parte del governo, che sta valutando attentamente i risultati per decidere se estendere o modificare la misura. Il governo britannico sta valutando questa misura come parte di un approccio più severo contro i crimini sessuali, con l’obiettivo di ridurre la recidiva e proteggere meglio la popolazione.
Anche TGCOM24 evidenzia come la castrazione chimica sia già una realtà praticata in alcuni paesi, ma il Regno Unito è tra i primi paesi ad avviare questo tipo di sperimentazione su vasta scala, tracciano una linea guida inedita per il suo sistema penitenziario.
Articolo scritto da Mariana De Carli
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Fonti utilizzate: TGCOM24, BBC, The Guardian
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