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Regno Unito: addio alle banconote di carta dal 1° ottobre

Stando a quanto riportato da SkyTG24, dopo oltre 300 anni, il Regno Unito aggiunge un nuovo tassello alla rivoluzione monetaria avviata nel 2016; le banconote di carta da 20 e 50 sterline non avranno più alcun valore dal primo ottobre, e saranno sostituite dal cosiddetto “contante di plastica”. Così, seguendo le orme dell’Australia, primo Stato al mondo ad abolire il contante di carta nel 1988, il Regno della Regina Elisabetta II abbraccerà una scelta più ecologica, sicura e duratura.

Vediamo quindi i dettagli relativi a questa decisione, le motivazioni e i vantaggi del cambio di materiale…

Regno Unito: le tappe dell’abolizione del contante di carta

La discussione in materia è iniziata dopo molti anni di ricerche, fino a raggiungere una decisione definitiva nel 2013, grazie a una consultazione svolta dalla Bank of England, la quale ha presentato i nuovi prototipi di banconote a gruppi finanziari e catene commerciali di tutto il Regno.

La prima vera comparsa su larga scala del denaro in plastica risale tuttavia al settembre 2016, con l’introduzione della moneta da 5 sterline raffigurante l’ex Primo Ministro britannico Winston Churchill. Un anno dopo, è il turno della moneta da 10, con impresso il volto della scrittrice Jane Austen. Adesso invece, si passerà a quelle da 20 (ritraenti l’artista William Turner) e da 50 (il taglio più pregiato, che raffigura il matematico Alan Turing).

Gli inglesi che hanno ancora nel portafogli questi contanti in carta, dovranno quindi spenderli o cambiarli presso le banche o uffici postali autorizzati.

Statua di Alan Turing (@Shutterstock)

I vantaggi della plastica rispetto alla carta

Le motivazioni che hanno spinto il Regno Unito ad adottare questa scelta sono molteplici, e partono soprattutto dall’ambiente. Le banconote di carta infatti, sono più pesanti e di conseguenza, il trasporto e la distribuzione in tutti gli angoli del Regno risulterebbe meno gravosa con il nuovo materiale.

Il contante polimerico inoltre, alla fine del suo ciclo vitale non viene sminuzzato e gettato in discarica, bensì può essere facilmente riciclato per realizzare altri oggetti in plastica. Il rischio che tale materiale si rovini, tuttavia, è assai più remoto rispetto alla carta; questo può essere anche lavato in acqua senza danni, e di conseguenza risulta più durevole. L’ultimo vantaggio, non di poco conto, è la maggiore difficoltà nel contraffare la moneta.

L’esempio inglese si aggiunge quindi a quei pochi Stati che in tutto il mondo hanno accolto questo piccolo ma importante cambiamento. Come già accennato, l’Australia è stata l’apripista, a cui si sono aggiunte Nazioni come il Canada, Polonia, Romania, Mauritius e altre, per un totale di circa 30 Paesi in tutto il globo.

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Lorenzo Peratoner

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