È morto all’età di 88 anni Francisco Gento Lopez, detto Paco, storica leggenda spagnola del Real Madrid. Gento è stato un grandissimo, poco conosciuto alle nuove generazioni per via del tempo, ma ricordo indelebile per gli appassionati di calcio che fra gli anni ’50 e ’70 lo vedevano correre sulla fascia sinistra con la maglia bianca numero 11.
Il club di Madrid ha annunciato la morte dell’ex giocatore, che era presidente ad honorem del club, con un comunicato sul proprio sito.
Gento nasce a Guarnizo, Cantabria, il 21 ottobre del ’33. Dotato di una grande velocità, si avvicinò prima all’atletica poi al calcio.
Iniziò la sua carriera nel Racing Santander, la sua squadra del cuore, salvo passare dopo 10 partite ai Blancos. Esordisce contro il Barcellona a 19 anni, prendendosi stabilmente la fascia sinistra di un attacco da brividi. Insieme a lui, infatti, giocano il leggendario Alfredo Di Stefano e Raymond Kopa. Al primo anno vince la Liga, poi è uno dei protagonisti nel dominio europeo del Real Madrid sotto la presidenza di Santiago Bernabeu. Con la camiseta blanca realizza 182 gol in 602 partite ufficiali.
Francisco Gento ha vinto, in 18 anni di Real Madrid, ben 23 trofei. È stato per lungo tempo il giocatore più titolato della storia delle merengues, salvo essere raggiunto da Marcelo con la vittoria della Supercoppa spagnola di qualche giorno fa.
Inoltre Gento, attivo fra il 1953 e il 1971, è il calciatore ad aver vinto più Coppe dei Campioni nella storia del calcio: ben 6. Ne ha vinte 5 di fila fra il 1955 e il 1960 con la squadra da sogno del Real, poi riesce a trionfare ancora nella stagione ’65-’66, quando ormai tutti gli altri campioni se n’erano andati. Oltre a questo incredibile record, ha vinto anche 12 volte La Liga, due coppe di Spagna e una Coppa Intercontinentale.
Con la Spagna registra 5 reti in 43 presenze, giocando le qualificazioni ma non la fase finale dell’Europeo del 1964 vinto dalla Roja. Dopo il ritiro ha avuto una carriera da allenatore nelle giovanili del Real Madrid, di cui è diventato presidente onorario nel 2015, carica rivestita fino alla morte.
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di Alessandro Colepio
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