L’esclusione dai Mondiali dell’Italia è ancora una ferita aperta per tutti i tifosi azzurri. La seconda eliminazione consecutiva accresce la nostalgia degli appassionati più navigati. La memoria viaggia subito ai Mondiali del 2006, del ’90 e del ’94. Quest’ultimo, però, nonostante la finale raggiunta, non vide la Nazionale partire nel migliore dei modi.
In attesa della kermesse estiva, le rappresentative svolgono solitamente amichevoli poco impegnative, al fine di limare gli ultimi dettagli. Ecco perché, prima di recarsi negli Stati Uniti per la fase finale dei Mondiali del 1994, il ct Sacchi decise di fare una sgambata a Coverciano per affrontare il Pontedera. Tuttavia, quel match finì negli annali del calcio italiano per un inimmaginabile imprevisto.
Il 6 aprile 1994, dunque, il Pontedera si recò nella sede del ritiro azzurro per affrontare la Nazionale. All’epoca, i granata militavano in Serie C2, ed erano imbattuti. Un primato che però non avrebbe dovuto impensierire gli azzurri, guidati in panchina da Arrigo Sacchi e in campo da Maldini, Baresi, Baggio e Donadoni. Arbitro del match: Pierluigi Collina, destinato ad una gloriosa carriera internazionale.
Fin dai primi minuti, la squadra di D’Arrigo dimostra di non voler assolvere al ruolo di comparsa. Minuto 19: lancio di Aglietti per la mezzala Rossi, il quale sorprende la difesa azzurra e trafigge Marchegiani con un pallonetto delicato e letale. Tre minuti più tardi, lo stesso Rossi impegna l’estremo difensore della Nazionale in una respinta, sulla quale si avventa Aglietti per il 2-0. Nell’intervallo cambiano addirittura gli assistenti di Collina: fuori quelli ufficiali, dentro i collaboratori di Sacchi, Ancelotti e Carmignani. Neanche il gol di Massaro al 52′ riuscì ad evitare la disfatta. I toscani avevano imbavagliato l’Italia grazie ad un capolavoro tattico di D’Arrigo.
Come si concluse il Mondiale per l’Italia, ahinoi, è cosa nota: sconfitta ai rigori contro il Brasile nella finale di Pasadena. In pochi, però, conoscono le sorti dei primi carnefici degli azzurri. Al termine di quella stagione, infatti, il Pontedera riuscì a strappare l’accesso in C1. D’Arrigo passò sulla panchina dell’Empoli, anch’esso militante in C1, venendo però esonerato alla ventitreesima giornata. Uno dei marcatori di quel nefasto (ovviamente per Maldini e compagni) pomeriggio, Alfredo Aglietti, disputò due campionati di Serie A, con Napoli ed Hellas Verona.
Quel risultato rimane ovviamente impresso nella memoria dei tifosi granata e in quella di Luciano Barachini, presidente del Pontedera. Ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, l’imprenditore ha ricordato la vittoria: “Ci rendemmo conto di quanto avevamo fatto solo al ritorno in città. Dopo la finale dei Mondiali, scrivemmo un fax alla federazione brasiliana. Per complimentarci, ma soprattutto per invitarli a Pontedera a giocarsi una sorta di ‘finalissima’. Risposero e dissero che sarebbero venuti. Ma non furono di parola”. Snobismo o paura di una débâcle? Chi può dirlo.
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