Il finale, si sa, è quella ciliegina sulla torta da cui tutti si aspettano tante cose. A volte anche troppe. Ad ogni modo, in una qualsiasi storia, che essa venga raccontata in un film, libro o videogioco, il finale è una delle parti fondamentali, spesso capace di cambiare completamente l’opinione sull’opera. Nel corso degli ultimi 40 anni di storia abbiamo assistito ad un aumento della qualità narrativa nei videogiochi, nonché a tantissimi finali che ci hanno lasciato un segno. Oggi vogliamo raccontare 6 dei finali più belli di sempre nei videogames.
Ci sono davvero tante storie raccontante nel mondo dei videogiochi che hanno segnato epoche e generazioni. Due storie in particolare hanno reso adulti molti ragazzi e ragazze. Stiamo parlando di due giochi completamente distanti tra loro, che tuttavia hanno segnato profondamente chiunque ci abbia giocato: To The Moon e Assassin’s Creed: Revelations. Il primo è un piccolo capolavoro indie creato da un singolo sviluppatore, mentre il secondo è il finale perfetto per uno dei personaggi più iconici di sempre, Ezio Auditore.
Entrambi i finali raccontano il percorso dei personaggi e le scelte che hanno compiuto nel corso della loro vita, che li hanno condotti dove sono arrivati. John in To The Moon è un signore anziano in fin di vita con il desiderio di andare sulla luna; in questo è simile ad Ezio in AC: Revelations, anch’egli rappresentato come un vecchio che insegue il suo destino. Arrivati nel finale di To The Moon il giocatore affronta una montagna russa emotiva irripetibile: la scoperta che l’ultimo desiderio di John non è altro che un atto d’amore verso l’ormai scomparsa moglie River farebbe commuovere chiunque. Il discorso finale che Ezio lascia per il suo discendete Desmond, a sua volta, provoca la pelle d’oca.
“Chi siamo noi, benedetti a tal punto da condividere le nostre storie così? Da parlarci attraverso i secoli?”, dice Ezio rivolgendosi a Desmond. In fondo, però, Ezio parlava anche a tutti noi. Si può dire che siamo stati benedetti per poter udire le storie di John e di Ezio, seppur frutto dell’invenzione di qualcuno. Due finali che entrano di diritto nell’albo dei migliori di sempre.
Per descrivere i finali delle due dilogie di The Last of Us e Red Dead Redemption la definizione di “phantom pain” è perfetta. Una definizione usata da Sabaku No Maiku quando parlò di TLOU 2 che, a conti fatti, può essere applicata al finale di tutti e quattro i capitoli di queste due saghe. Entrambe parlano di vendetta e sono storie sanguinarie, ed entrambi i finali provocano un dolore fantasma in chi li gioca.
Sia nel primo che nel secondo capitolo di The Last of Us ci troviamo davanti ad un finale da Oscar. Il primo The Last of Us lascia il giocatore in uno stato di trance indefinibile. La schermata nera che accompagna musica e titoli di coda dopo la scena di Ellie è il culmine di una storia incredibile. Il secondo capitolo, di per sé più cruento, vede il suo finale in quello che è, a tutti gli effetti, il menù iniziale. Una trovata geniale da parte di Naughty Dog quella di usare la location finale come sfondo del menù iniziale. È proprio qui che il confronto finale tra Ellie ed Abby lascia quel dolore fantasma nell’utente. Con i titoli di coda che scorrono, alla fine, il pensiero è uno: cosa farà ora Ellie? Ed Abby? Per il momento, non ci sono risposte concrete a riguardo.
Un discorso simile vale per i due Red Dead Redemption. I capolavori di Rockstar Games affrontano la storia di due personaggi, John ed Arthur, ed entrambi si concludono nello stesso modo: con la loro dipartita. Il finale di RDR 2 è poetico: il povero e ormai morente Arthur guarda il tramonto, mentre anche la sua vita tramonta. Il finale del primo capitolo, invece, inizialmente inganna il giocatore, facendogli credere che, con il dead-eye, John Marston sarebbe riuscito a salvarsi nella sua situazione. In seguito, invece, gli fa crollare il mondo addosso nello stesso modo in cui l’esercito scarica le proprie armi addosso a John. In quest’ultimo caso, almeno, c’è una piccola nota positiva nell’ultima sequenza, dove Jake Marston ha la sua vendetta.
I finali più difficili da fare sono sicuramente i finali di saghe lunghe, come le trilogie. Certamente molti sviluppatori, se potessero, lascerebbero questo infausto compito ad altri. Due trilogie che hanno segnato gli ultimi 15 anni sono quelle di The Witcher e Mass Effect. Tuttavia, nonostante il finale, entrambe le saghe stanno per partorire un nuovo capitolo e, nella fattispecie, esiste anche Mass Effect Andromeda. Comunque sia, entrambe le trilogie hanno visto lo sviluppo finale dei loro personaggi principali con il terzo capitolo. Sia The Witcher 3 che Mass Effect 3 hanno molteplici finali; i più belli, però, sono rispettivamente il “finale migliore“ e il finale “distruzione“.
Un aspetto veramente entusiasmante di queste due saghe è la possibilità di modellare il proprio finale in base alle scelte compiute nel corso del gioco. In Mass Effect il finale “distruzione” è di fatto divenuto il finale canonico, anche per via di Andromeda. In seguito ad alcuni punteggi e ad alcune scelte fatte nel corso dei tre capitoli, Shepard si ritroverà a distruggere ogni forma di vita sintetica e soprattutto i Razziatori. Degno finale di una trilogia davvero da pelle d’oca, metterà il giocatore dinanzi ad una delle cutscene più belle del gioco. In questo finale, inoltre, Shepard riuscirà a salvarsi.
Un finale positivo tutto sommato, così come il “finale migliore” di The Witcher 3. A fine trilogia, avendo provveduto a compiere determinate scelte nel corso della storia, ci ritroveremo con Ciri, ancora in vita, che intraprende la strada per diventare un Witcher. Un finale toccante, che vedrà Ciri e suo padre stretti in un forte abbraccio: una scena che ha toccato più di una corda nel cuore di molti fan. Questi 6 sono alcuni dei migliori finali che indubbiamente sono degni di nota.
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