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PUBG Mobile ancora bandito dal governo indiano?

di Matteo Baresi

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PUBG Mobile, alias Player Unknown’s Battlegrounds, è uno tra i più famosi titoli del genere dei battle-royale. Inizialmente venne sviluppato come mod di Arma II. Dopo qualche tempo, un team di sviluppatori capitanato da Brendan Greene riuscì a ricrearlo da zero. Il titolo venne rilasciato ufficialmente il 30 luglio 2016. Dopo il grande successo iniziale, il gioco subì un lento declino durato diversi anni. Durante questo particolare periodo è stata rilasciata la versione mobile del gioco, che ha riscosso un discreto successo a livello globale. Poco dopo il rilascio, il titolo ha subito un brusco stop, venendo bandito in India. Andiamo a scoprire insieme i motivi dietro al ban.

PUBG Mobile: ban ancora attivo in India?

Circa due anni fa, PUBG Mobile fu bandito dal governo indiano, che lo rimosse da tutti gli store ufficiali. I motivi dietro a questa scelta singolare, furono prettamente di tipo geopolitico. Infatti nel 2020, c’è stata una disputa tra i governi della Cina e dell’India sulla questione dei confini relativi alla regione dove è situato l’Himalaya. E voi vi chiederete cosa centra la disputa con il gioco? Secondo i rappresentanti del governo indiano, il gioco avrebbe potuto fornire moltissimi dati degli utenti al governo cinese. E come avrebbero potuto ottenere tutto ciò? Perché PUBG Mobile appartiene alla multinazionale cinese Tencent e, secondo i ministri indiani, avrebbe potuto rivelare tutti i dati raccolti dal gioco.

 

PUBG

 

Gli sviluppatori appena appresero la notizia cercarono di informarsi sulla situazione chiedendo risposte dalla struttura governativa indiana. Dopo una serie di peripezie, tra cui anche l’allontanamento di PUBG Corporation dalla Tencent, gli sviluppatori pubblicarono una versione alternativa del titolo esclusivamente per l’India. Il titolo è identico a quello precedentemente rilasciato ma, con alcune leggere modifiche. Infine il titolo venne rinominato Battlegrounds Mobile India.

Recentemente però, il Governo indiano ha rimosso nuovamente il titolo dagli store, come misura di sicurezza, senza però fornire spiegazioni circa il motivo di questo nuovo ban. Se da un lato il governo indiano bandisce tutti i giochi che abbiano collegamenti con la Cina, dall’altro lato milioni di giocatori indiani sono adirati da queste scelte che minano la loro libertà nel giocare quello che vogliono.

E voi cosa ne pensate di tutta la faccenda? Fatecelo sapere con un commento sulle nostre pagine social. Se volete rimanere sempre aggiornati su queste e altre notizie dal mondo del gaming, continuate a seguirci su Nasce Cresce Respawna.

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