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Professore assolto dopo 6 anni: accusato di molestie da tre studentesse per un cellulare sequestrato

di Francesco Gervasio

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Nella città di Castelfidardo un professore accusato di molestie e maltrattamenti da tre studentesse è stato assolto dopo 6 anni. La Corte d’appello ha riconosciuto la situazione come un autentico “complotto” orchestrato dalle tredicenni per vendicarsi di lui.

L’accusa al professore

Sei anni fa l’uomo venne accusato di molestie e abusi sessuali da parte di alcune studentesse di 13 anni, della scuola media Paolo Soprani di Castelfidardo (Ancona). Oggi Giovanni Di Presa, 64 anni, è stato assolto dalla Corte di Appello di Ancona “perché il fatto non sussiste”. Secondo quanto si legge nelle sentenze di secondo grado le ragazze si sono coalizzate contro di lui. Inventando difatti le accuse dopo che l’insegnante aveva confiscato lo smartphone ad una di loro. Da queste accuse ha avuto inizio una lunga battaglia legale che si è conclusa con l’assoluzione. Un calvario lungo 6 anni che ha cambiato profondamente la vita dell’uomo.

Assolto dalle accuse di molestie e maltrattamenti

Di Presa, fisioterapista con abilitazione all’insegnamento, era responsabile del sostegno a una studentessa disabile di terza media e, se necessario, faceva anche delle supplenze. Secondo quanto riportato dal “Quotidiano nazionale” due studentesse lo avevano accusato di molestie sessuali, mentre la ragazza disabile lo aveva denunciato per maltrattamenti, sostenendo che il docente l’avesse schiaffeggiata in classe e le avesse anche tirato i capelli. Tuttavia la sentenza di primo grado ha assolto il professore dalle accuse di violenza sessuale, e quella in Corte d’appello ad Ancona lo ha completamente scagionato anche dai maltrattamenti.

La sentenza di secondo grado, emessa da tre giudici donne, ha chiaramente stabilito che si è trattato di un vero e proprio “complotto” orchestrato dalle ragazzine. Secondo i colleghi dell’insegnante, che sono stati ascoltati durante le indagini, una delle studentesse aveva istigato le altre a ideare una serie di accuse tramite “un’invenzione di fatti non veri o enfatizzando fatti veri ma minimali”. Dopo la sentenza d’appello Di Presa ha dichiarato: “Sono stato sospeso e mi è stato impedito di fare domande. Ho vissuto un periodo molto difficile, inseguito da accuse infamanti che mi hanno isolato dalla società. Sarà un percorso non facile tornare a essere quello che ero. Darò mandato ai miei avvocati di valutare la possibilità di ottenere un risarcimento per il danno subito”.

Intervistato a mattino cinque: “Ho vissuto un inferno”

Intervistato a “Mattino Cinque News”, il docente ha condiviso il suo vissuto durante questi sei anni angoscianti. “Ho attraversato un vero inferno – ha dichiarato –. Mi sentivo completamente estraneo alla logica di queste accuse. Non ho mai avuto dubbi sulle mie intenzioni e sulla correttezza del mio comportamento. Durante questo lungo e difficile periodo, ho contemplato spesso gesti estremi, guardando fuori dalla finestra, fissando le rotaie del treno”.

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