di Giovanni Marchesi
La prigione, si sa, è un posto molto difficile in cui vivere, e spesso i prigionieri tentano di tutto per fuggire. Tuttavia, a qualche mese prima del proprio rilascio, conviene tentare la sorte o aspettare la tanto attesa libertà? Ebbene, la vicenda di un prigioniero USA del Central Mississippi Correctional Facility, vi farà capire meglio. Il giovane è fuggito dalla prigione a qualche mese dal proprio rilascio e, nonostante tutto, è stato ricatturato. Questa volta però la giustizia non sarà così clemente. Ben 40 anni di condanna lo aspettano, e sicuramente avrà un sacco di tempo per rimuginare sul suo disperato tentativo. Ma nello specifico, cos’è successo?
USA: una libertà andata in fumo
Parliamo un attimo del prigioniero: il 21enne stava scontando una condanna a sette anni per aggressione aggravata nel penitenziario del Mississippi, negli Stati Uniti. Il suo rilascio era previsto per dicembre 2022, ma lo scorso agosto il detenuto ha deciso che la sua prigionia doveva finire. È fuggito ed è riuscito a entrare in un’abitazione non molto distante dal carcere, prendendo come ostaggi il proprietario di casa e le sue figlie. La cosa non è andata affatto bene, dato che una volta messo alle strette e circondato, è stato semplicemente ricatturato.
Da allora, non si sono più avute notizie sulla sua condanna fino a ieri. Infatti, il procuratore distrettuale della contea di Rankin, Bubba Bramlett, ha condannato Huffman a ulteriori 40 anni di reclusione . Il capo della struttura penitenziaria, Burl Cain, intervistato dalla tv locale, si è scusato per l’incidente, in quanto la sirena che doveva avvisare la popolazione in caso di evasione non ha suonato dopo la fuga del prigioniero.
Poteva assaporare la libertà, se soltanto avesse aspettato qualche mese, ma purtroppo alcune decisioni vengono prese senza riflettere.
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