Medicinali (@Shutterstock)
Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato un raddoppio delle prescrizioni di psicofarmaci destinati a bambini e adolescenti. Il Rapporto OsMed 2024 dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) mostra che oltre 4,6 milioni di minori, pari al 50,9% della popolazione pediatrica, hanno ricevuto almeno una prescrizione nel corso dell’anno. Gli antinfettivi per uso sistemico restano la categoria più diffusa, seguiti dai farmaci per l’apparato respiratorio e dai preparati ormonali sistemici. I medicinali del sistema nervoso centrale, comprendenti antidepressivi, antipsicotici, antiepilettici e psicostimolanti, rappresentano invece l’8% del totale, con un incremento del 4,1% rispetto al 2023. Dal 2016 l’uso di psicofarmaci nei minori è più che raddoppiato, passando dallo 0,26% allo 0,57% nel 2024, con una crescita che si accentua nella fascia adolescenziale.
Bambina (@Shutterstock)
L’analisi per fasce d’età evidenzia che il ricorso ai farmaci psicotropi aumenta con l’età, raggiungendo la prevalenza dell’1,17% tra i 12 e i 17 anni, pari a 129,1 confezioni ogni 1.000 ragazzi. Questo incremento, osserva l’Aifa, è in linea con le tendenze internazionali e risente degli effetti della pandemia di Covid-19 sulla salute mentale dei giovani, che ha portato a un aumento delle diagnosi di disturbi come ansia, depressione e ADHD. Anche le differenze di genere emergono con chiarezza: i maschi mostrano una prevalenza di consumo leggermente superiore rispetto alle femmine (51,9% contro 49,9%), confermando un trend già presente negli anni precedenti. L’aumento complessivo dei consumi interessa inoltre le altre principali categorie terapeutiche, in particolare i farmaci per l’apparato respiratorio e gli antinfettivi.
Nonostante la crescita registrata, l’Italia si mantiene sotto la media europea e statunitense per consumo di psicofarmaci in età pediatrica. Nel 2024 la prevalenza d’uso si ferma allo 0,57%, contro l’1,61% della Francia e valori compresi tra il 24,7% e il 26,3% negli Stati Uniti. L’Aifa sottolinea come, pur restando bassi, i dati italiani riflettano una maggiore attenzione alla salute mentale dei minori e una diagnosi più precoce dei disturbi neuropsicologici. Parallelamente, l’Italia continua a distinguersi per i prezzi dei farmaci inferiori alla media europea e per un uso crescente dei farmaci equivalenti, che rappresentano il 23,5% della spesa e il 31,6% dei consumi. L’aumento delle prescrizioni di psicofarmaci nei giovani appare quindi come un segnale complesso: da un lato un indicatore di maggiore consapevolezza sanitaria, dall’altro una spia del disagio psicologico che attraversa le nuove generazioni.
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Articolo di Biagi Linda
Fonte: Tgcom24
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