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Premier League: si rischia un nuovo stop per Covid

Secondo il “Daily Mail“, sono diversi i club di Premier League che temono che il campionato venga bloccato e posticipato, per via della rapida diffusione della variante del COVID-19 “Omicron”.

La Lega inglese ha annunciato attraverso un comunicato ufficiale che, dai test anti-covid effettuati su 3805 giocatori e membri degli staff, 42 sono risultati positivi al virus. La stessa Premier League, come si legge nel comunicato, ha già rimesso in vigore le misure necessarie a contenere l’emergenza. Ma perché si teme un nuovo stop, dopo quello dovuto al lockdown totale di marzo 2020? Cerchiamo di scoprirlo.

“Omicron” e mancate vaccinazioni: cosa potrebbe mettere in ginocchio il campionato inglese

Ormai la variante “Omicron” del COVID-19 sembra essere inarrestabile, soprattutto in Inghilterra. Qui, infatti, solo ieri è stato registrato il primo decesso per via di questa nuova mutazione del virus. Inoltre, stando a quanto riporta il “Corriere della Sera“, il primo ministro inglese Boris Johnson ha comunicato l’entrata del paese in una fase di emergenza, che prevede la somministrazione della terza dose per tutti gli adulti. Ovviamente, con le dovute precauzioni e indicazioni.

Così come il virus si sta nuovamente diffondendo nel “mondo reale”, anche quello sportivo sta tornando sotto assedio del temibile “nemico invisibile”. Infatti, in seguito ai posticipi dei match di Manchester United e Tottenham, è sempre più insistente la possibilità che la Premier League subisca uno “shutdown”, ad oltre un anno dall’ultimo.

Le preoccupazioni dei club sono anche rafforzate dalla lentezza dei programmi di vaccinazione dedicati ai giocatori. La maggior parte di questi, è ancora in attesa di ricevere la terza somministrazione, per completare il ciclo e avere la protezione necessaria dalla variante “Omicron”.

Stando all’ultimo rapporto ufficiale della Lega, datato al 19 ottobre 2021, l’81% dei giocatori ha ricevuto almeno una somministrazione di vaccino. Il 68% ha già completato il ciclo di vaccinazione, ma non ci sono stati ulteriori aggiornamenti.

Le possibili conseguenze di un nuovo stop

Come da copione, e come abbiamo già visto lo scorso anno, gli stop dovuti al COVID-19 non portano certo a risultati positivi. Infatti, un eventuale shutdown della competizione, porterebbe non solo “danni” ai giocatori, che perderebbero la forma fisica, recuperata con tanto sforzo nell’ultimo anno. Vi sarebbero anche ingenti danni al campionato stesso, soprattutto in vista delle festività natalizie, che Oltremanica sono una forte tradizione, e per i giocatori, che dovrebbero poi recuperare il tempo perso.

Ovviamente uno stop del campionato porterebbe al massiccio posticipo degli incontri già programmati, e porterebbe le competizioni a prolungarsi fino all’estate, come accadde nella stagione 2020-21. Chiaramente ciò sarebbe da evitare, anche in vista del Mondiale in Qatar del prossimo anno, che si giocherà tra novembre e dicembre 2022.

Non è da trascurare anche il fattore diritti televisivi. Anche una breve pausa porterebbe effetti disastrosi, dato che le emittenti, come già accaduto, si muoverebbero per richiedere sconti e accordi per “arginare” i danni.

Cosa comportano le misure di sicurezza adottate dalla Premier League?

La Premier League ha allentato le proprie misure di sicurezza allo stadio già dall’inizio della stagione, insieme ad altri campionati europei. Adesso, con questo nuovo ma vecchio problema, alcune restrizioni verranno rispolverate.

Queste restrizioni prevedono l’utilizzo delle mascherine all’interno dello stadio, il mantenimento della distanza interpersonale e la limitazione del tempo di permanenza sugli spalti. Ai club verrà inoltre richiesto di effettuare tamponi giornalieri sui giocatori, dopo che l’obbligo era stato limitato a due test per settimana. La Lega afferma che, rispettando rigorosamente le indicazioni e le restrizioni, il campionato potrà procedere senza intoppi.

Una cosa, nonostante tutto, è certa: si farà il possibile per evitare un nuovo stop. Nella speranza che prima o poi si torni alla normalità, è bene rispettare il più possibile le norme di sicurezza, sia dentro che fuori dagli stadi.

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di Mattia Trincas

Redazione Network NCI

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