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Premier League, nuove regole contro le perdite di tempo

di Federico Minelli

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Da qualche anno a questa parte è saltato all’occhio di tanti un dato particolare: il tempo effettivo di gioco medio nei campionati europei. Il fatto preoccupante è che si tratta di numeri molto bassi, specialmente nei top 5 campionati, e la Premier League ha deciso di imporre nuove misure per controbilanciare il trend.

Premier League, raccattapalle al centro dell’attenzione

Tra i campionati di maggior rilievo quello inglese ha una media di tempo effettivo, secondo il CIES, di 60 minuti e 59 secondi a partita, nona nella classifica di tutte le competizioni nazionali europee. Pur essendo nella top ten, in Premier si giocano due terzi di partita, e la FA ha deciso di puntare l’attenzione sui raccattapalle.

Come in molte altre competizioni, di rimettere in gioco i palloni si occupano i ragazzi delle giovanili del club padrone di casa, spesso al centro dell’attenzione in negativo.

Le nuove regole da seguire

Per evitare inutili polemiche, come riporta il Daily Mail, la FA ha stabilito che in Premier League ci saranno dieci palloni per ogni gara, disposti in maniera funzionale. Uno sarà quello per il calcio d’inizio, uno verrà assegnato al quarto uomo e i restanti otto saranno distribuiti lungo il perimetro del campo.

Per la precisione: quattro saranno dietro le porte (due ciascuna), posizionati in modo tale da non interferire con la tecnologia “Occhio di falco”, mentre gli altri quattro saranno lungo le linee laterali del terreno di gioco. Ogni pallone dovrà essere posizionato su un cono e i raccattapalle dovranno restituire la sfera senza perdite di tempo a ciascuna delle due squadre.

Non è finita qui, perché i ragazzi dovranno stabilire contatto visivo con il giocatore al quale stanno per consegnare il pallone.

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