Attualità

Praga, sparatoria all’università: si contano 15 morti e 25 feriti

A Praga si è verificata una grave sparatoria all’interno dell’Università Carolina, precisamente nella Facoltà di Lettere. Ad aprire il fuoco con un fucile è stato uno studente. Quest’ultimo, come riportato da TGCOM 24, aveva scritto su Telegram di voler compiere una strage in una scuola. Il grave bilancio è di 15 morti e 25 feriti.

La sparatoria

La tremenda sparatoria è avvenuta all’interno dell’Università Carolina di Praga, in Piazza Jana Palacha, nella Facoltà di Lettere. Ad aprire il fuoco è stato il 24enne ceco David Kozak, anch’esso studente dell’ateneo, utilizzando un fucile AR-15. L’uomo è stato ucciso dalla polizia dopo aver mietuto 15 vittime e aver provocato 25 feriti. La polizia è intervenuta in massa circondando la piazza e tutta l’area nei dintorni, evacuando subito l’edificio dell’Università. Prima di compiere la strage il killer ha ucciso il padre, il cui corpo è stato ritrovato poche ore prima del tragico evento. L’attentatore è stato visto sul tetto dell’edificio con il fucile, così al personale e agli studenti è stato subito ordinato di barricarsi nelle aule e negli uffici. Gli agenti avrebbero inoltre rilevato la presenza di ordigni esplosivi nell’edificio.

La follia omicida

Nei giorni scorsi Kozak avrebbe pubblicato dei messaggi molto forti su Telegram: “Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e poi suicidarmi. Alina Afanaskina mi ha ispirato troppo“. Proseguendo: “Ho sempre desiderato uccidere, pensavo che in futuro sarei diventato un maniaco. Poi, quando Ilnaz Galyaviev ha sparato nella sua scuola, ho capito che era molto più redditizio fare omicidi di massa piuttosto che seriali. Mi sono seduto, ho aspettato, ho sognato. L’azione di Alina mi ha poi dato la spinta finale, perché non ha ucciso abbastanza persone e io cercherò di risolvere la cosa. Era come se fosse venuta in mio aiuto dal cielo giusto in tempo“. Così parlava Kozak, alludento a due ragazzi, come lui autori di sparatorie nelle rispettive scuole.

Le terribili testimonianze

In quel momento ero sul tram e l’autista ha detto di scendere perché il tram non poteva andare avanti. Sono sceso e ho attraversato il ponte a piedi, ero a 200 metri dal luogo della sparatoria“. Ha raccontato uno studente “Ho sentito due o tre spari, e mentre mi allontanavo ho sentito un altro sparo. All’inizio non avevo molto connesso, pensavo fossero petardi natalizi“. A rilasciare una testimonianza anche il professore di italianistica Flavio Rosario Glauco Mela: “Ho cercato di contattare gli studenti del corso. I tre italiani mi hanno risposto, per fortuna non avevano lezione“.

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Francesco Ferri

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