di Domenico Scala
Piatti e posate in plastica usa e getta non potranno più essere utilizzati nel nostro Paese a partire dal 14 di gennaio. Da quel giorno sarà attiva la direttiva antiplastica Sup, che cerca di mettere un freno all’inquinamento che sta soffocando anche il Mediterraneo.
Piatti e posate usa e getta dovranno uscire dalle nostre abitudini poco “green”
Anche il nostro Paese renderà attiva la direttiva antiplastica Sup (Single use plastic), di fatto una direttiva “salva-mare” promossa dall’Unione Europea, che cerca di mettere un freno all’inquinamento dovuto alla plastica che sta invadendo senza sosta anche i nostri mari. L’Italia ha recepito la direttiva già nell’aprile scorso con un’ampia maggioranza in Senato.
Passiamo alla sua applicazione: piatti e posate usa e getta di plastica dovranno uscire dalle nostre abitudini quotidiane, eccezion fatta per quelli composti al 100% di plastica biodegradabile. L’elenco degli oggetti banditi dagli scaffali dei negozi è molto lungo, anche se rimane consentito l’esaurimento delle scorte.
La direttiva alla base di questa piccola rivoluzione green è la 904/Ce del 2019, che prende di mira tutti i prodotti realizzati in plastica monouso. Vengono vietati anche i prodotti in plastica oxo-degradabile e gli attrezzi da pesca contenenti plastica. Il prodotto di plastica monouso, come si legge nel documento, è quello realizzato interamente o parzialmente in plastica, a esclusione del prodotto realizzato in polimeri naturali non modificati chimicamente. Di fatto, quindi, il decreto va a restringe il consumo di tutti quei materiali non in linea con la transizione energetica. Ne fanno parte ovviamente anche quelli che causano l’inquinamento da microplastiche dei nostri mari e che ormai finiscono nei nostri cibi. Per il momento sono invece salvi tutti i prodotti in plastica lavabile e dunque riutilizzabili, che perdono del tutto la caratteristica di usa e getta.
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di Domenico Scala
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